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«Usiamo i metodi delle SS».

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[...]è l'idea del consigliere comunale leghista Gorgio Bettio. Idea che, ritenendola insulsa, non suscita la minima reazione da parte delle opposizioni «È una dichiarazione che lascia il tempo che trova», dice il sindaco di Treviso Giampaolo Gobbo. È quanto accaduto - riferisce il quotidiano la Tribuna di Treviso - nella seduta consiliare di lunedì, nella quale, come avviene con regolarità, gran parte del dibattito è stato dedicato ai rapporti tra la cittadinanza e la popolazione straniera. Bettio, nel riportare un battibecco condominiale con coinquilini di fede musulmana occorso alla madre, avrebbe sostenuto nei confronti di queste persone «inutile la legge del taglione» e molto più proficui i sistemi adottati dalle SS nei confronti dei detenuti nei lager. «Solite cose che i leghisti dicono senza scopo - commenta Giampaolo Sbarra, consigliere della Rosa nel Pugno - ed alle quali abbiamo deciso di non rispondere più». E se la frase ha colpito l'attenzione dei media, non ha lasciato indifferente la politica che conta. «Dalle parole di Bettio - dice il ministro Paolo Ferrero - si evince bene quale sia la cultura leghista. La cultura di chi si oppone alla riforma della legge sull'immigrazione e che sta dietro alle ordinanze di Cittadella». Pierluigi Castagnetti, invita i vertici della Lega a condannare le parole di Bettio. «Alimentare l'odio è una ginnastica facile, ma irresponsabile - dice Castagnetti - l'esigenza di una politica sugli immigrati non può giustificare intolleranze». Ma l'europarlamentare leghista Mario Borghezio stigmatizza: «Sarà stata una battuta. Se quelle parole le ha dette veramente sono inaccettabili, la Lega non ha mai avuto queste posizioni sui clandestini e punta a provvedimenti seri». La Comunità ebraica di Roma resta indignata: «Su temi di questo genere nessuno ha voglia di scherzare - attacca Riccardo Pacifici - Non possiamo tollerare che nel nostro Paese ci siano certe espressioni e in particolare nei luoghi delle istituzioni»

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