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Se il governo non cade sulla Manovra, l'opposizione deve ...

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Anche se poi, in una nota, il presidente di Alleanza Nazionale («per evitare malintesi e strumentalizzazioni») si affretta a precisare che l'obiettivo resta, sempre e comunque, mandare a casa l'esecutivo presieduto da Romano Prodi. «Se la maggioranza dimostra di essere tale e sopravvive con grave danno per il paese al dibattito sulla Finanziaria, tutti avremmo il dovere di confrontarci sulla legge elettorale e non solo, ma partendo da un fatto ben preciso: non c'è l'obbligo di fare la riforma elettorale in parlamento, perchè se la Corte Costituzionale li ammette, c'è anche l'ipotesi del quesito referendario», sottolinea Fini parlando di riforme a margine di un convegno della Confapi in piazza Capranica, a Roma. Il leader di via della Scrofa, ribadisce il suo no al sistema tedesco e spiega la linea del partito: «An ha delle posizioni molto chiare e lineari. Noi vogliamo una legge elettorale che salvaguardi il bipolarismo, garantisca la governabilità ed eviti la frammentazione». Fini avverte che «maggioranza vuol dire almeno la metà più uno. Può essere sgradevole, risicata e fragilissima. Ma fino a quando c'è, non capisco come si faccia a parlare di elezioni». Insomma, non si può ancora parlare di elezioni anticipate. «Una maggioranza è tale finchè ha il 50% più uno di voti - ribadisce Fini - e fino a quando la situazione è questo, come si fa a parlare di voto?». In ogni caso, l'ex ministro degli Esteri invita Romano Prodi e l'Unione a non cantare vittoria, perchè nulla è scontato al Senato sulla finanziaria: «Aspettiamo qualche giorno e avremo la conferma della capacità dell'Unione di superare tantissime votazioni al Senato. Ma attenti a non dare per scontato ciò che scontato non è. È doveroso e lecito non avere fretta. Prenderemo atto dell'esito complessivo del dibattito a Palazzo Madama». Quindi, l'autocritica: «Fino a quando si riesce a trovare un punto di convergenza è chiaro che la maggioranza regge - conclude Fini - Questo gioverno è fragile ma tiene nonostale le mille contraddizioni e tiene anche perchè non è evidente l'alternativa».

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