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La denuncia

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«Stiamo chiusi nelle basi e subiamo gli attacchi»

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Il soldato italiano -fa parte della missione della Nato Isaf in Afghanistan. Nella lettera, resa nota dal parlamentare del Carroccio, capogruppo in Commissione Difesa, scrive: «Sapete bene cosa vuol dire uscire di pattuglia e sperare che nessuno ti faccia saltare per aria con trappole esplosive, in quanto i mezzi in dotazione sono obsoleti e senza adeguate protezioni. Si tratta quindi di semplice fortuna poter rientrare alla base alla fine di ogni servizio esterno in quanto tutte le operazioni offensive vengono negate dai comandi! Se volevano dei "soldati di pace" avrebbero dovuto fare ricorso ai boy scout, non ai militari! Subiamo solo l'iniziativa del nemico e ne subiamo le spiacevoli conseguenze».

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