Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

La disavventura del capo dello Stato

default_image

  • a
  • a
  • a

Il capo dello Stato, uscito nella mattinata da Villa Rosebery ha effettuato un giro attraversando molte strade e piazze cittadine. Qualora se ne fosse dimenticato, Napolitano ha riscoperto la scomodità di strade sempre troppo frequentate da vetture. Prima di chiudere la sua "cinque giorni" partenopea, aveva deciso di concedersi un'ultima parentesi di relax con un lungo giro in auto; una scelta per la quale non si è potuto o non si è voluto predisporre alcun tipo di agevolazione nel passaggio del corteo presidenziale. Così la monovolume con a bordo il capo dello Stato e la moglie Clio, preceduta e seguita da pattuglie dei "Falchi" della Questura di Napoli e da una modesta scorta, da Posillipo, attraverso il lungomare e la strettoia di via Salvator Rosa ha raggiunto il Vomero, oltrepassando la Floridiana e poi, dopo piazza Bernini, è tornata a scendere verso il centro cittadino. Circa un'ora e trenta in moto senza soste, rispettando i semafori e subendo i rallentamenti del traffico cittadino sostenuto. In un caso, prima di piazza Dante, sul tragitto del ritorno, l'auto di Napolitano è rimasta quasi a passo d'uomo. Subito dopo il presidente della Repubblica ha lasciato Villa Rosebery, per rientrare a Roma. Il soggiorno nel capoluogo partenopeo era iniziato il primo gennaio, secondo la tradizione avviata dai sui predecessori Carlo Azeglio Ciampi e Oscar Luigi Scalfaro. Napolitano ha trascorso cinque giorni a stretto contatto con la sua città, assaporando gli applausi dei napoletani e dei turisti, l'omaggio degli artigiani partenopei (un angelo in terracotta consegnatogli al termine di un concerto), e infine gli ingorghi. «Parliamo di Napoli», aveva risposto due giorni fa il capo dello Stato ai giornalisti, dopo una passeggiata altrettanto improvvisa sul pontile di Bagnoli. Il presidente in questi cinque giorni è però anche tornato più volte sul tema centrale del suo discorso di fine anno, il dialogo tra i partiti. Trovare "un punto di incontro", sedersi "attorno a un tavolo", sono stati richiami costanti. Ma Napolitano si è preso anche il tempo di salutare qualche vecchio amico per un caffè (come è accaduto con l'ex manager dell'hotel in cui da parlamentare era di casa) o per una cena (come al termine dell'esibizione dei Cantori di Posillipo il 2 gennaio). Trovando anche il tempo di compare un regalo alla moglie (un anello di corallo rosso) e di sorseggiare un aperitivo al caffè storico della città, il "Gambrinus", sulle orme di Oscar Luigi Scalfaro e Carlo Azeglio Ciampi.

Dai blog