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L'ira del presidente Pistella: vertice dell'ente sotto attacco

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Una è una ricercatrice di trenta anni precaria al Cnr, portata ad esempio come esempio della «forza morale che anima tante donne» del Sud. Simbolo anche della necessità di svecchiare la classe dirigente del Paese. Peccato che appena pochi giorni prima il governo aveva approvato un decreto che bloccava il ricambio dei direttori degli istituti proprio del Cnr (tra i quali figura anche uno dei fratelli di Romano Prodi, vicenda raccontata da Il Tempo). Insomma, il ricambio dell'ente viene invocato da tutti ma al ministero della Ricerca pensano soprattutti al presidente e al suo vice. Attacchi ai vertici mentre chi è sotto, i baroni della ricerca, vengono tutti riconfermati. E pazienza anche per le giovani tanto care al Capo dello Stato. E ora il numero uno di piazzale Aldo Moro, il professor Fabio Pistella, non ne può più e attacca a testa bassa. E con una nota di fuoco (un po' inconsueta) premette: «Sulla stampa sono apparse notizie in merito al recente decreto legge che sospende i concorsi per i Direttori di Istituto del Cnr, su bando internazionale, ove è stabilito tra le altre condizioni il limite di età di 67 anni. Non è emersa invece sulla stampa la questione principale, e cioè se sia condivisibile l'ulteriore permanenza alle Direzioni degli Istituti degli ultrasettantenni che coprono tale posizione da più di vent'anni, in controtendenza rispetto alla norma introdotta dal provvedimento Bersani-Visco per svecchiare le posizioni di vertice nel sistema pubblico». Quindi un'amara constatazione: «Non sorprende, purtroppo, che per stoppare l'azione di rinnovamento del Cnr chi vuole restare abbarbicato alla poltrona ricorra a ogni mezzo, incluso l'attacco ai vertici dell'Ente». I baroni, dunque. Pistella, nominato dal governo Berlusconi, è da settimane sotto attacco del governo e in particolare di Mussi che sull'ente ci vorrebbe mettere le mani. E adesso passa al contrattacco: «Sostanziale sarebbe parlare dei risultati conseguiti dall'attuale gestione dell'Ente: basti consultare sul sito della Corte dei Conti la recente relazione sul Cnr, che non solo è molto positiva in generale, ma auspica espressamente il completamento del positivo processo di riforma in atto, del quale il concorso per i Direttori di Istituto è una tappa essenziale». E il completamento della riforma, fa notare il presidente dell'ente di piazzale Aldo Moro, è ciò che chiedono anche la grande maggioranza dei ricercatori operanti nell'ente a vario livello e in vari organismi appartenenti alla comunità scientifica universitaria, nonché i partner con i quali il Cnr collabora con successo. La guerra è dunque aperta. Anche se la ricerca dovrebbe essere tutto tranne che politicizzata.

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