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Maggiori entrate, ci sono 8 miliardi «fantasma» di accise sui tabacchi

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Se a questo si aggiunge l'arroganza di chi, nel centrosinistra, ha preparato tabelle e conti della Finanziaria, si arriva al risultato venuto alla luce giovedì notte in commissione Finanze al Senato: i 37 miliardi di maggiori entrate che il Governo e il viceministro all'economia Vincenzo Visco hanno annunciato nei giorni scorsi non corrispondono alla realtà. Perché ci sono circa 8 miliardi in meno. L'errore del governo è stato smascherato dal senatore di Forza Italia Antonio Azzolini che giovedì notte, mentre la commissione bilancio di palazzo Madama stava votando gli articoli della Finanziaria, si è accorto che qualcosa nelle tabelle preparate dal ministero dell'economia non andava. Nelle maggiori entrate previste per il 2006 erano conteggiati circa 8 miliardi di accise sui tabacchi, ovvero i soldi che entrano allo Stato dalla vendita delle sigarette. Come si era arrivati a quella cifra? Mettendo alla stessa voce del 2005 un introito uguale a zero, che sarebbe come dire che l'anno prima lo Stato non aveva incassato neppure un euro dalla vendita di sigari e sigarette. In questo modo sono risultati 8 miliardi in più. Che ovviamente sono solo sulla carta perché è chiaro che anche un anno fa da quella voce dovevano essere arrivati fondi allo Stato. «Quando ho chiesto spiegazioni alla maggioranza — racconta Antonio Azzolini — mi hanno risposto che le entrate delle accise 2005 non sono riportate perché sono cambiate le modalità di pagamento rispetto all'anno precedente. Ma questo non c'entra niente, la commissione bilancio non è l'Agenzia delle entrate. Abbiamo il diritto di avere dei dati precisi, è importante sapere di quanto si riduce l'indebitamento nel 2006, se ci sono soldi in più o in meno. Anche perché se il Governo prevede 8 miliardi in più di entrate che poi non ci sono saremo tutti noi italiani l'anno prossimo a dover pagare questa differenza». Per il momento, però, dall'esecutivo non sono arrivate risposte. «Mi hanno detto che nei prossimi giorni mi daranno spiegazioni — racconta ancora Antonio Azzolini — La verità è che ci troviamo davanti a un episodio di sciatteria e Prodi ha il dovere di tornare in Parlamento e ridiscutere tutta la Finanziaria. Perché di fronte a una quantità di entrate così rilevante — che siano 37 miliardi o più verosimilmente un trentina non cambia — la Manovra dovrebbe essere ridisegnata e rivista». La verità però, racconta un altro senatore della Cdl, Andrea Augello di An, è che il Governo non ha alcun interesse a parlare e a pubblicizzare troppo l'aumento-boom delle entrate perché questo obbligherebbe Padoa Schioppa e Vincenzo Visco ad ammettere di aver sbagliato i conti. «Il ministro dell'economia all'inizio ci ha spiegato che per quest'anno ci sarebbe stato un maggior gettito strutturale di 5 miliardi — spiega Augello — Ora invece si sono accorti che il tanto vituperato governo di centrodestra aveva lavorato bene e si sono trovati con entrate di gran lunga maggiori di quelle che avevano preventivato. Anche se alla fine scopriranno che sono 30 miliardi invece di 37 ci devono comunque dire qual è il reale maggior gettito strutturale e in base a quello rivedere tutta la Manovra. Perché così diventa una Finanziaria impostata male dalle basi, sbagliata nei conti. Ma per fare questo Prodi deve venire a riferire in Parlamento». Rivedere quei conti, secondo la Cdl, potrebbe infatti portare parecchi benefici ai cittadini perché la conseguenza potrebbe essere una riduzione della pressione fiscale «oppure — commenta ancora Augello — la revisione del prelievo del Tfr alle aziende».

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