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Pallaro ottiene 14 milioni per votare sì

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Il senatore aveva chiesto fondi agli italiani all'estero per dare l'assenso alla Manovra

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Tutto si è svolto in Commissione Bilancio della Camera. Venerdì a notte fonda è scoppiato il caso Pallaro. Si tratta di un emendamento formalmente presentato dal relatore Michele Ventura che propone l'inserimento in Finanziaria di uno stanziamento di 14 milioni di euro per le politiche degli italiani all'estero, per ciascuno degli anni 2007, 2008 e 2009. A questo punto l'opposizione è insorta perchè sarebbe esattamente la cifra chiesta dal senatore di Buenos Aires in una recente intervista. Insomma, per la Cdl è chiaro che «si tratta di una sorta di voto di scambio» per fare in modo che il senatore Pallaro, che sarà l'ago della bilancia a Palazzo Madama per far passare la Finanziaria, voti la manovra senza pericoli per la tenuta del Governo. Dopo una nottata di ostruzionismo e proteste da parte dell'opposizione alla fine l'emendamento Pallaro è stato approvato dalla Commissione Bilancio della Camera. E ieri mattina di buon ora i rappresentanti della Cdl in commissione hanno convocato una conferenza stampa per denunciare la «scorretta tattica della maggioranza» dove, spiega Marino Zorzato (Fi) in pratica il Governo dice a Pallaro: «dacci il voto che noi ti diamo i soldi». «Noi -spiegano gli esponenti della Cdl- avevamo chiesto alla commissione solo uno slittamento tecnico in modo da esaminare meglio la proposta. Ci è stato risposto di no e allora abbiamo deciso di fare una battaglia politica ad un emendamento politico». E lo «abbiamo fatto -ha aggiunto Zorzato- in un tempo di commissione in cui era previsto il riposo. Insomma abbiamo deciso di rinunciare al riposo pur di non togliere un solo minuto ai lavori della commissione». Il relatore alla Finanziaria, Michele Ventura, ha tenuto a ribadire che la maggioranza «non ha nulla da nascondere». «Raramente in Commissione Bilancio -ha detto rivolto ai colleghi della Cdl- noi sulle finanziarie, anche nel caso in cui non ci facevate vedere le carte, ci siamo comportati così, in maniera ostruzionistica. Ma ognuno è libero di scegliere la propria tattica politica». Ma il presidente di An Fini ha incalzato: «la vicenda dell'emendamento Pallaro è di inaudita gravità. Questo è voto di scambio ed è la prima volta che un governo compera in modo trasparente il voto di un senatore». «Il senatore Pallaro, eletto in Argentina - ha affermato - in un'intervista aveva detto: Se non ho 14 milioni di euro nella finanziaria per sostenere l'imprenditoria italo-argentina, io non voto la finanziaria. E il governo lo ha accontentato con l'emendamento».

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