
L'ultimo viaggio del caporal maggiore

Tutti, autorità civili e militari, semplici soldati, hanno continuato a fissare per lunghi minuti il grande velivolo dell'aeronautica che ha portato a casa l'ennesima vittima italiana di una violenza che l'Isaf, la forza Nato in Afghanistan, non riesce a contenere. All'aeroporto militare di Kabul c'era il generale Fabrizio Castagnetti, comandante del Coi (Comando Operativo Interforze) giunto dall'Italia per accompagnare in patria la salma del caduto; c'erano il generale Giuseppe Gay, vicecomandante di Isaf e il generale Ivan Felice Resce, comandante delle truppe alpine di stanza a Bolzano; il colonnello Mario Giacobbi, comandante del contingente italiano. C'erano il viceministro agli Esteri, Patrizia Sentinelli, in Afghanistan da ieri per una visita già programmata, e l'ambasciatore italiano a Kabul, Ettore Francesco Sequi. E poi ufficiali americani, canadesi, francesi, belgi, in rappresentanza dei contingenti che fanno parte dell'Isaf. Breve e mesto il saluto a Giorgio Langella. Nell'hangar dove è stato deposto il feretro — a terra, semplicemente — il cappellano ha pronunciato l'orazione funebre. Poi gli onori militari e le note del silenzio. Infine, portata a spalla dai commilitoni, la bara ha percorso il breve tratto verso il C-130 in attesa. I funerali di Stato si svolgeranno domani mattina alle ore 10.30 nel Duomo di Cuneo. Sono tornati, intanto, in Italia anche i due feriti più gravi dell'attentato dell'altro ieri: il maresciallo Francesco Cirmi e il caporal maggiore, Vincenzo Cardella. Stanno meglio, invece, il caporale Sebastiano Belfiore e il caporal maggiore scelto Salvatore Coppola ancora ricoverati nell'ospedale dell'aeroporto di Kabul, ma che nella tarda serata di ieri sono stati trasferiti a Camp Invicta. Pamela Rendina, la soldatessa ferita, tornerà probabilmente oggi alla base italiana. Ha ancora la paura negli occhi. «Avevamo tanta paura mentre eravamo sulla strada e aspettavamo i soccorsi» ha detto dal suo lettino nell'ospedale da campo dell'aeroporto di Kabul.
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