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Il partito discute se proclamare una grande manifestazione contro il governo Prodi

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Ed invece, le cose stanno per cambiare. Stanno infatti per cominciare i «girotondi» di destra, le scese in piazza, le manifestazioni. Se ne è parlato ieri, durante il convegno «Sogno o son destro», organizzato da Alleanza nazionale, dove erano riuniti tutti i colonnelli del partito di Via della Scrofa. Ci si è chiesto: «scendiamo in piazza, o no?», «facciamo anche noi i girotondi?». E ancora: «An ha bisogno di un suo Pancho Pardi?» Alla luce dell'interrogativo che ha mosso i due organizzatori del convegno e cioè Ignazio La Russa e Maurizio Gasparri, e cioè come fare opposizione in modo intelligente e costruttivo, forse quello di «girotondare» potrebbe essere uno dei modi. «Ora ci stupiamo a usare la parola girotondo - ha detto Gianni Alemanno - ma non dimentichiamo che noi siamo stati i primi a farlo intorno al Parlamento, in difesa delle nostre idee e dei nostri valori». Proprio Gianni Alemanno, partecipando, con gli altri leader di An, alla tavola rotonda moderata dalla giornalista del Tg3, Bianca Berlinguer, ha presentato il primo «girotondo», dedicato, per ordine cronologico, alla finanziaria. «Mercoledì prossimo - ha detto - cominceremo la tanto agognata stagione dei girotondi di destra contro il governo Prodi e per la libertà dei cittadini. L'appuntamento è per le 9.30 in via XX settembre davanti al Ministero dell'Economia: protesteremo contro il Grande fratello fiscale». Tra lo stupore di qualcuno, per lo più per la parola utilizzata (girotondo), tra gli applausi di qualcun altro, i colonnelli di via della Scrofa si sono detti: «Siamo pronti a scendere per le strade». Chi un po' più convinto chi un po' meno, come per esempio Ignazio La Russa, secondo il quale «è giusto manifestare, andare per le piazze. Probabilmente serve anche, in questo momento, una manifestazione. Ma non salvifica e cioè, non come una cosa a sé stante. Ogni giorno dobbiamo manifestare, agire, costruire». E ironizzando ha aggiunto: «Se non ci piace la parola girotondo possiamo chiamarlo, moscacieca o 31-liberi-tutti…..Ma il senso è chiaro e cioè che c'è bisogno di una mobilità quotidiana e soprattutto di dare un chiaro segnale in Parlamento». Della stessa idea anche Altero Matteoli che ha ribadito: «Non abbiamo bisogno di copiare i girotondi della sinistra, di manifestazioni sappiamo farne anche noi, anzi, la nostra è una storia di proteste di piazza. Ora però è il tempo di fare un'opposizione in Parlamento e soprattutto in Senato perché non è facile visto che fanno tutto loro». Dai toni meno moderati, e quindi per un'opposizione più dura sicuramente Francesco Storace, il quale ha lanciato chiari e forti quelli che secondo sono i punti cardine di una destra che ricomincia. «I girotondi - ha detto - entrarono in scena quando chiuse per fallimento il negozio di Rutelli e Fassino. Noi abbiamo mezzo Paese che ci chiede non un girotondo ma una protesta popolare». «Niente spallate - ha osservato da parte sua, Andrea Ronchi, portavoce del partito - perché la nostra strategia è quella di essere intransigenti e incunearsi nella tante, tantissime contraddizioni di questo governo e di questa maggioranza». Girotondo o no, comunque, quello che è sembrato unire tutti alla fine, è la voglia di fare opposizione «ben svegli e in modo costruttivo». A partire dal leader di An, Gianfranco Fini, il quale inviando un messaggio, ha invitato il suo partito ad «affrontare "ben sveglio" e in maniera unitaria» le sfide future.

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