NEL CODICE Penale l'istituto dell'indulto è regolamentato dall'articolo 174, che dice: «L'indulto, o ...
Non estingue le pene accessorie, salvo che il decreto disponga diversamente, e neppure gli altri effetti penali della condanna. Nel concorso di più reati - dice il secondo comma - l'indulto si applica una sola volta, dopo cumulate le pene, secondo le norme concernenti il concorso dei reati». Per l'applicazione dell'indulto - stabilisce il codice di procedura penale - il giudice dell'esecuzione provvede senza formalità con ordinanza comunicata al pubblico ministero e notificata all'interessato. Contro l'ordinanza possono proporre opposizione davanti allo stesso giudice il pubblico ministero, l'interessato e il difensore. L'opposizione deve essere proposta, a pena di decadenza, entro 15 giorni dalla comunicazione o dalla notificazione dell'ordinanza. Uno sconto di pena di tre anni per chi ha commesso reati fino al 2 maggio 2006, ma con molte esclusioni. Il provvedimento di clemenza definitivamente approvato dal Senato è stato e sarà applicato a chi si è macchiato di reati come il l'omicidio, la rapina, il furto, ma anche la corruzione e i reati finanziari . Non riguarderà, invece, i reati di terrorismo (compresa l'associazione eversiva) strage, banda armata, schiavitù, prostituzione minorile, pedo-pornografia (vale anche la semplice detenzione di materiale pornografico), tratta di persone, violenza sessuale, sequestro, riciclaggio, produzione, traffico e detenzione di sostanze stupefacenti, usura. Nessuno sconto di pena nemmeno per chi è stato condannato per mafia. Ma con un'eccezione: potrà beneficiare dell'indulto chi ha violato l'articolo «416-ter» del codice penale sul voto di scambio, quello che punisce chi chiede i voti alla mafia in cambio di denaro. Lo sconto di pena sarà condizionato alla «buona condotta» fuori dalla cella: se il «reo», nei cinque anni successivi alla concessione dell'indulto, torna a commettere reati punibili con condanne non inferiori a due anni, si vedrà revocare il beneficio. La proposta di legge prevede anche che l'indulto non possa essere applicato alle pene accessorie temporanee, come l'interdizione dai pubblici uffici.
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