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di LUIGI FRASCA L'ULTIMO «regalo» di Giulio Tremonti all'Italia arriva quando nessuno se lo aspetta.

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E sono dati positivi visto che le entrate aumentano e l'Erario raddoppia l'incasso della lotta all'evasione fiscale. Fin qui tutto normale se non fosse che Romano Prodi, da poco più di 80 giorni a palazzo Chigi, si è subito attribuito il merito di questa inversione di tendenza scatenando l'ira della Casa delle Libertà e di Tremonti in primis. All'opposizione, infatti, non è sfuggito che i dati fanno riferimento al periodo che va da gennaio a giugno e che quindi, solo per pochi giorni, rientrano sotto la «competenza» del nuovo governo. Non la pensa così il Professore che anzi è fermamente convinto che sia stato «l'effetto Visco», e quindi la lotta totale agli evasori messa in campo dal suo esecutivo, a fare la differenza. Ma veniamo ai dati. Secondo via XX Settembre un'importante crescita si registra sugli acconti versati in base alle dichiarazioni 2006. È un buon risultato destinato a ripetersi a novembre e che, soprattutto, sembra cambiare il passo rispetto al «saldo» 2005, sempre versato a giugno, che registra un trend di crescita più basso. Per l'Irpef, ad esempio, l'autotassazione ha dato un apporto pari a 4.521 milioni (+4,4%). L'imposta sui redditi delle società (Ires) è stato invece pari a 13.537 milioni (+22,6%): 5.183 milioni provengono dalla parte versata a saldo (+20,1%); 8.354 milioni dalla parte versata in acconto (+24,1%). Ma ad andare bene sono l'Irpef (+6,3%, nel complesso tra autotassazione e ritenute sugli stipendi) e l'Iva, con un 9,8% di crescita; mentre sale del 13,4% anche l'Irap. Il vero exploit è poi il +101,9% degli incassi dei ruoli, cioè delle cartelle esattoriali dovute ai controlli. Il gettito sale a 1.169 milioni contro i 579 dello stesso periodo del 2005. Certo, a segnare il forte incremento ci sono anche alcune poste una tantum. Si tratta del gettito dell'imposta sostitutiva per la rivalutazione dei beni aziendali che vale 2.568 milioni, alla quale si aggiunge un ritorno alla normalità dei flussi per l'imposta sostitutiva sulle riserve del ramo vita delle assicurazioni (che ha generato entrate per 1.041 milioni). Tirano poi le imposte del settore immobiliare, con le imposte ipotecarie e quelle catastali aumentate del 50% e l'imposta di registro cresciuta del 9%. In calo, invece, i proventi del Lotto (-10%), mentre videopoker e slot-machine balzano del 53,8%. Meno forte il recupero sulle imposte di registro, che del resto hanno un «peso» minore sul gettito complessivo: gli incassi sono passati da 9 a 17 milioni (+77,8%). A questo punto la domanda è: a chi va il merito di tutto questo? Il presidente del Consiglio, intercettato dai cronisti dopo una «sgambata» in bicicletta sulle colline di Bebbio, in provincia di Reggio Emilia, non ha dubbi: «Questa è pura lotta all'evasione. Gli italiani sanno che noi non facciamo condoni. La gente è saggia, capisce che c'è serietà. Il tutto senza nessuna variazione di aliquota». Prodi ha poi ribadito che il governo non ha nessuna intenzione di aumentare le tasse e ha aggiunto: «È un grande patto con i cittadini. Se tutti pagano, le imposte diminuiscono». Parole che hanno scatenato le ire dell'opposizione e, in particolare, dell'ex ministro dell'Economia Giulio Tremonti che, già nei mesi scorsi, aveva criticato la politica fiscale del governo. Tremonti non ha rinunciato alla sua caustica ironia e ha commentato le parole del Professore con un secco: «Il Mago Otelma è molto più serio del presidente del Consiglio italiano» «Come possa un governo che sta su da 80 giorni avere effetti positivi sui sei mesi precedenti - ha sottolineato Tremonti - solo un mago te lo può spiegare». «Tanto più - ha osservato - che Prodi faceva il profeta di sciagure e diceva che nei sei mesi scorsi tutto andava male. Forse il Paese ha bisogno di più serietà».

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