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All'attacco del Cavaliere

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Bersani: «Liberalizziamo i media»

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Ma l'Unione si spinge oltre e si prepara a varare un salasso per Berlusconi rivedendo la norma sul conflitto di interessi. Una proposta di revisione della legge, firmato da tutti capigruppo dell'Unione alla Camera (per primo da Dario Franceschini dell'Ulivo), sarà all'esame della prima commissione di Montecitorio dal 12 settembre, relatore il presidente Luciano Violante: tra le novità, l'istituzione di un'Autorità ad hoc nonchè l'introduzione del blind trust, sulla falsariga di quello già previsto per il governatore della Banca d'Italia. Una normativa severa, che certo non viene incontro alle richieste di Forza Italia (come è stato invece per il disegno di legge sull'indulto) e che sembra destinata ad accendere lo scontro politico. Obiettivo numero uno è impedire il cortocircuito che può nascere quando le decisioni del governo rischiano di essere condizionate da interessi privati del premier o della sua squadra, con particolare attenzione al conflitto di interessi nel settore dei media. La legge si applica al presidente del consiglio, ai ministri, i viceministri, i sottosegretari e ai commissari straordinari. Le regole proposte, secondo i parlamentari dell'Unione, sono «determinanti» per il «corretto funzionamento di una compiuta democrazia». Il ragionamento parte dalla constatazione di «una profonda lacuna legislativa» nel nostro ordinamento e dalla necessità di allineare l'Italia alle altre «grandi democrazie occidentali che da tempo si sono dotate di norme e organismi capaci di risolvere i casi di conflitti di interessi dei titolari di cariche pubbliche».

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