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Sull'indulto il ministro pronto ad andarsene se Prodi non interviene

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Quella tra il Guardasigilli Clemente Mastella e il titolare della Infrastrutture Antonio Di Pietro sul tema dell'indulto. Anche ieri la guerra tra i due ministri ha vissuto un'altra giornata di passione con l'ex magistrato presente in Aula alla Camera per combattere la sua battaglia per escludere dalla clemenza i «reati odiosi» (la Cdl lo ha contestato perché faceva la spola tra i banchi del governo e quelli dell'Italia dei Valori), e Mastella ancora una volta assente. In serata, però, si fa strada la notizia che il ministro della Giustizia, amareggiato dai continui attacchi del collega, starebbe meditando le dimissioni e avrebbe già inviato una lettera a Prodi. Tocca a Mauro Fabris, capogruppo Udeur alla Camera, confermare in parte le indiscrezioni. Mastella avrebbe sì inviato una lettera al premier, ma solo per chiedere un intervento di Prodi dopo gli attacchi subiti da Di Pietro. «Il comportamento di Di Pietro - spiega Fabris - non è accettabile. Non può continuare a dividersi tra l'emiciclo e la piazza. Il ministro Mastella non è venuto qui in Aula in questi giorni proprio per non alimentare la polemica di Di Pietro». Niente dimissioni quindi, anche se la situazione resta tesa. Per il momento, però, l'unico intervento di Prodi arriva tramite televisione. «Credo che un politico saggio - dice in un'intervista a La7 - debba dire: "Va bene, facciamo questo indulto perché la situazione ci obbliga a farlo e, pazienza, sopportiamo anche come male minore le norme che non avremmo voluto.."». Parole che sembrano rivolgersi direttamente a Di Pietro e alla sua logorante battaglia contro l'indulto. Ma, forse per evitare che Mastella possa cantare vittoria troppo presto, il premier aggiunge: «Avrei preferito un altro tipo di indulto che escludesse i reati di corruzione», ma «è indispensabile» in questo momento approvarlo, «visto la tragica situazione delle nostre carceri e nonostante alcuni casi limitati che era preferibile non avere». Poi ribadisce che «l'indulto è un problema del Parlamento, perché quando diciamo che ci vuole una maggioranza dei due terzi. Per definizione non è un problema del governo». Allo stato, spiega, «vi è una maggioranza parlamentare, che esclude Di Pietro e include Forza Italia»: questo manifesta «un discorso parlamentare». Ma, se per il momento Mastella tace, Di Pietro non molla. Anche oggi, infatti, l'Italia dei Valori continuerà il proprio sit in davanti a palazzo Montecitorio e Di Pietro sarà presente a partire dalle 10.30. La battaglia continua.

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