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Torna la Flaminia, in servizio dal '60

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Tutte le auto del presidente: dalle Fiat per Hitler alla Maserati con pipa di Pertini

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È lei che porta il presidente della Repubblica, il giorno dell'elezione, dall'Altare della Patria al Quirinale, con la scorta di corazzieri a cavallo. La storica Flaminia 335 è ormai parte del Quirinale e della sua storia. L'arrivo sul Colle di questa straordinaria auto coincide, durante la presidenza di Giovanni Gronchi, con la visita in Italia della Regina d'Inghilterra. Alla Casa torinese il Quirinale ne commissionò cinque. A realizzarle, in sei mesi, ci pensò un'altra icona dell'industria automobilistica italiana, la Carrozzeria Pininfarina, assecondando alcune specifiche richieste avanzate dallo stesso capo dello Stato. Delle cinque Flaminia, una è stata donata alla sovrana britannica ed un'altra è stata regalata da Carlo Azeglio Ciampi al museo dell'automobile di Torino. Gronchi, in particolare, preferiva usare una Flaminia Berlina, ma l'autorimessa presidenziale aveva in dotazione altri modelli Lancia, tra cui le Aurelia B10 e B12, oltre a varie Fiat 1100. Le restanti Lancia Flaminia attualmente in dotazione al presidente della Repubblica sono di colore blu scuro. La vernice è ancora quella originale. Gli interni sono in pelle nera Connolly 8500. In dotazione hanno un'autoradio Voxon. Possono trasportare sette persone; sono tutte decappottabili con sistema elettrico e una di esse, tra l'altro, ha il tettuccio trasparente che può essere usato in caso di pioggia e le marce vengono innestate con la leva sotto il volante. La storia delle auto presidenziali è lunga e ricca di gioielli a quattro ruote. Prima della presidenza Einaudi il parco veicoli era composto da quattro Fiat 2800 decappottabili, di rappresentanza; un'Aprilia costruita appositamente per la visita in Italia di Hitler; una Fiat Tipo 4 utilizzata da Vittorio Emanuele III nella prima guerra mondiale ed oggi esposta al Museo storico della Cecchignola; una Fiat 1500 verde militare a disposizione del Principe Umberto; un'Isotta Fraschini; una Lancia Aprilia,; una Lancia Ardea; una Fiat 1100 ed una balilla a tre marce. Poi, con l'avvento di Einaudi, nell'autorimessa del Quirinale di Via della Dataria sono entrate anche un'Alfa Romeo 1900 ed alcune Fiat Topolino giardinetta. Il primo capo dello Stato, Enrico De Nicola, uomo di grande austerità di costumi: eletto presidente della Repubblica, giunse a Roma da Torre del Greco a bordo della sua auto privata. Il parco macchine della presidenza di Antonio Segni annoverava Fiat 1300, 1500 e 1800, anche se in realtà il capo dello Stato preferiva ricorrere ad un'Alfa Romeo 1900. Nel settennato di Giuseppe Saragat arrivarono le Fiat 130, ammiraglie della Casa torinese, ed alcuni modelli più recenti della Lancia Flaminia. È con la presidenza di Giovanni Leone che arrivano al Quirinale le prime vetture blindate (due Alfa Romeo 2500), ma l'autoparco presidenziale può contare anche su alcune Fiat 125 e vari modelli della Fiat Argenta. La Maserati arriva al Quirinale con Sandro Pertini, il presidente-partigiano, che commissionò la realizzazione di una elegante berlina fuoriserie blindata (quattro porte e 5000 cc di cilindrata) poi ceduta alla Farnesina. In dotazione aveva anche un bracciolo fatto a mano per le amate pipe del capo dello Stato. Per il mandato di Francesco Cossiga, invece, furono realizzate un'Alfa Romeo 164 ed alcune Lancia Thema blindate, tra cui il modello Limousine, molto utilizzato anche dal predecessore di Ciampi, Oscar Luigi Scalfaro, che comunque utilizzò in molte occasioni la Flaminia per le visite ufficiali. Carlo Azeglio Ciampi, prima dell'arrivo della Maserati Quattroporte nuova di zecca, ha usato due Lancia K, due Lancia Thesis e tre Lancia Flaminia 335.

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