Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

LO avevate lasciato nello studio di Ballarò che con lo sguardo bastonato parlava della sua battaglia ...

default_image

  • a
  • a
  • a

Diego Della Valle non è scomparso e ieri è tornato alla carica durante la presentazione del libro del presidente dei senatori della Margherita Willer Bordon intitolato «Domani è un altro giorno». Per la verità, a Napoli direbbero che ieri il patron di Tod's, ha utilizzato la tattica del «chiagne e fotte» (come ha spiegato anche un napoletano verace come il ministro delle Comunicazioni Mario Landolfi). Non si spiega, infatti, come mai, quando parla davanti al Cda della sua azienda (cosa che è accaduta il 30 marzo scorso per la chiusura del bilancio 2005), Della Valle parli di incrementi di fatturato e di segnali positivi in termini di vendite e profitti. Ma poi, quando sveste i panni dell'imprenditore e indossa quelli del «politico», descriva un'Italia sull'orlo del disastro. Così ieri, il patron di Tod's, prima ha attaccato Berlusconi condannandone «il controllo mediatico e di persuasione che fa nei confronti di tutti gli italiani». Poi è passato a commentare i dati della Trimestrale. «I numeri della Banca d'Italia e della Trimestrale - ha detto - non sono nè di destra nè di sinistra: i conti dicono che la situazione del Paese è disastrosa. Bisogna fermare la macchina e far lavorare i veri addetti ai lavori. Dobbiamo dire le cose come stanno e tracciare obiettivi comuni». Infine ha detto la sua sul dibattito tv. «L'Italia non si cambia con i dibattiti televisivi. Il fatto di aver voluto che la sfida televisiva diventasse come la finale della Coppa del Mondo di calcio è una visione strumentale di chi punta tutto su una carta perchè non ha fatto bene il resto».

Dai blog