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di GIANNI DI CAPUA VELTRONI e Rutelli fanno un altro passo avanti verso la costruzione del futuro partito democratico.

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Ma anche un partito laico e che sia in grado di affrontare le difficilissime sfide del XXI secolo. Rutelli, in particolare, ha sostenuto che il «partito democratico sarà una piccola città, un sistema complesso di relazioni in cui far confluire non solo gli acquartieramenti politico-ideologici. Ma, comunque sia, se vinceremo, si farà». Veltroni da parte sua ha replicato che il partito democratico sarà un «approdo naturale» per diverse realtà del nostro paese, sostenendone la necessità, in quanto «l'Italia non uscirà dalla situazione difficile in cui si trova solo con la vittoria del centrosinistra alle elezioni». «Per quello che troveremo — ha aggiunto il sindaco di Roma — e le sfide che dovrà affrontare il centrosinistra, ci sarà bisogno di un forte baricentro politico». Rutelli ha parlato però anche di un'altra necessità per costituire il nuovo soggetto politico: la partecipazione, ricordando l'omonima canzone di Giorgio Gaber. Anche Veltroni si è augurato il successo dei partiti alla tornata elettorale sottolineando che non c'è molto tempo a disposizione. «Dopo le elezioni — ha detto — dovremo rispondere in tempi non lunghi alle emergenze del Paese». Prima dei due leader di partito erano intervenuti i responsabili dei due partiti nella capitale, Roberto Giachetti (Dl) e Esterino Montino (Ds). Entrambi si sono soffermati, come avrebbe fatto più tardi nel suo intervento Walter Veltroni, sull'importanza della base elettorale, della gente. Giachetti lo ha fatto evidenziando il segnale lanciato dalle primarie, e dagli oltre quattro milioni di persone che sono andate alle urne in quell'occasione. Un segnale che secondo Giachetti va colto, «offrendo una casa, un contenitore in cui, insieme, si possa vivere la propria politica, che non è una cosa riservata ai partiti e ai loro militanti». Proprio nella direzione di una apertura alla cittadinanza va inquadrata l'iniziativa rivendicata da Giachetti di inserire donne a capolista tra i candidati ai municipi e candidati molto giovani all'interno delle liste. A dimostrazione della fondatezza di un'iniziativa che vada nella direzione di costituire il Partito Democratico, ha esordito Esterino Montino. «Dieci mesi fa quando fui nominato responsabile romano dei Ds, così come Giachetti lo era dei Dl in molti dissero "ne vedremo delle belle". Bene, nulla di questo si è verificato — ha puntualizzato Montino — anzi, ci sentiamo due, tre volte al giorno e stiamo compiendo insieme tante iniziative in numerosi quartieri». Per l'esponente diessino la nuova entità politica dovrà essere il frutto di un lavoro capillare e faticoso: «Va costruito dal basso, quartiere per quartiere, comune per comune; se vogliamo fare sul serio non ci sono scorciatoie, c'è da fare un immenso lavoro». Ma, analogamente, Montino vede «un grande cammino democratico, aperto e trasparente». E per oggi è stata organizzata «la più grande mobilitazione dei Democratici di Sinistra degli ultimi anni». Si tratta di migliaia di feste e iniziative per incontrare le elettrici e gli elettori in tutte le province italiane. Le oltre 5.000 sezioni territoriali dei Ds saranno tutte aperte. Si terranno 3.000 incontri pubblici su tutto il territorio nazionale e, per l'occasione, sono state pensate nuove forme di incontro con gli uomini e le donne del nostro paese. «Ci saranno gazebo, banchetti ma anche tante biciclettate - spiega Marina Sereni, responsabile Organizzazione della segreteria nazionale Ds - e incontri con le famiglie nel verde dei parchi. Ci saranno pranzi e cene elettorali, ma anche aperitivi. Perfino i comizi che si svolgeranno, saranno più veloci e ritmati, privilegiando il più possibile il contatto con le persone». In molte località del centro Italia la «giornata Ds» sarà l'occasione per dare il via alla stagione delle Feste de l'

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