La maratona tv funziona. Lo dicono i sondaggi in mano a Berlusconi Il partito si rianima e ritrova l'ottimismo: «Ce la possiamo fare»
Previsioni catastrofiche, morale sotto i piedi, la squadra del Cavaliere girava con il muso lungo e aveva già gettato la spugna. Nessuno, anche tra i più stretti collaboratori, immaginava il colpo d'ala di Berlusconi. «Ma è proprio nei momenti di difficoltà che il presidente sa dare il meglio di sè» confidava il coordinatore nazionale Sandro Bondi ai deputati che a lui si rivolgevano in preda a irreversibili stati depressivi. Perchè Bondi che più a fondo conosce il Cavaliere sa che il premier da «combattente tenace quale è» ha sempre un asso nella manica. E così è stato. Proprio quando tutti davano Forza Italia come gigante moribondo ecco l'exploit. Prima cavalca la questione di Unipol e poi quando capisce di aver riacceso i riflettori su di lui comincia la maratona televisiva. Risultato: se fino a un mese fa i sondaggi parlavano di Forza Italia al 16%-18%, ora alcune rilevazioni arrivate sul tavolo del premier, indicano un trend oscillante tra il 20,5% e il 21%. Non solo: il prossimo passo potrebbe essere l'inserimento del nome nel simbolo di FI anche se su questo il Cav è perplesso perchè vuole che sia chiaro che lui è leader di tutta la coalizione. A sinistra si continua a dire che sono cifre taroccate mandate in giro a posta da Palazzo Chigi per disorientare l'avversario. Ma che sia vera o meno questa tesi, un risultato Berlusconi lo sta ottenendo ed è quello di ridare fiducia e ottimismo alle «truppe» che erano alo sbando. Tant'è che a Forza Italia sostengono che se si arrivase ad avere il 21% dei consensi il risultato sarebbe simile a quello delle Europee, ovvero un pareggio. A via dell'Umiltà confidano anche nell'operazione-pensioni che potrebbe convincere chi ha avuto gli aumenti ad andare a votare; sono quelli che alle regionali hanno scelto la via dell'astensione. I risultati fin qui ottenuti lasciano pensare che Berlusconi continuerà su questa linea: ovvero presenze televisive e radiofoniche giornaliere, toni alti, accuse alla sinistra di fare una campagna menzognera e denigratoria. Ma soprattutto non intende perdere il vantaggio che si è conquistato nella comunicazione sui media. E la sinistra si è accorta che la situazione gi sta sfuggendo di mano e che è il cavaliere a dettare l'agenda con i leader del'Unione che giocano di rimessa e con share televisivi inferiori. Dice Bondi: «le apparizioni televisive del presidente del Consiglio dimostrano ancora una volta il suo carattere, il suo temperamento di combattente, la sua vitalità e la sua passione politica. Gli elettori hanno certamente percepito che Berlusconi è un vero leader, un capo che si propone di guidare le sue truppe verso un'altra affermazione, per non lasciare l'Italia in mano a questa sinistra». Bondi sottolinea che «in passato nella Prima Repubblica, nelperiodo di Mani Pulite, salvo il discorso pronunciato in Parlamento dal leader socialista, nessun leader ha avuto il coraggio e la determinazione che oggi dimostra Berlusconi». E poi ammette che «se non ci fosse il presidente, che sta affrontando la battaglia decisiva praticamente da solo contro tutti, a tenere testa alla sinistra, la partita sarebbe persa in partenza». Una sensazione che sta serpeggiando anche tra i leader della coalizione con An preoccupata perchè non vede crescere i consensi e l'Udc che si sente con il fiato corto. Ma cosa pensano i sondaggisti? Per Roberto Weber, Swg: «Non sta cambiando nulla» e l'annuncio dela rimonta «sembra improbabile». Gianni Pilo, ex sondaggista del premier: «Sondaggio favorevole? Ce lo mostri». Nicola Piepoli sostiene che un risultato visibile c'è ed è che «Berlusconi è riuscito a consolidare la sua parte politica, che ora è più tonica». Ma questo si traduce in un aumento di voti? «I voti non sono aumentati ma nemmeno li ha persi. La terapia prima è di contenimento e poi di allargamento. C'è più ottimismo». Ma per prendere voti, secondo Piepoli, ci vuole altro. «Bisogna parlare di programmi, prefigurare l'Italia che si vuole». «Molto bene raccon
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