Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Da Luxuria a Caruso, Fausto chiama tutti

default_image

  • a
  • a
  • a

Fausto Bertinotti, infatti, vuole portare nel palazzo, oltre ai dirigenti politici del suo partito, anche una sessantina di «personalità» varie. Si tratta in gran parte di uomini e donne che hanno già aderito alla sezione italiana del partito della sinistra europea o hanno sostenuto Bertinotti alle primarie dell'Unione. In realtà dietro la scelta del segretario di Rifondazione si nasconderebbe la volontà di allargare i consensi del suo partito a quell'elettorato di centrosinistra che in questi anni si è progressivamente disaffezionato. Ecco allora spuntare tra i possibili candidati i nomi dei no global Francesco Caruso e Daniele Farina (leader storico del centro sociale milanese Leoncavallo), del giornalista palestinese esponente dell'Anp in Italia Alì Rashid, dell'artista gay Vladimir Luxuria e della segretaria della ong Mani Tese Sabina Siniscalchi. Ma Bertinotti starebbe anche verificando con la Fiom la possibilità di candidare un esponenete sindacale e sarebbe ormai certa la notizia secondo cui il capogruppo uscente al Senato Luigi Malabarba, una volta rieletto, si dimetterebbe per lasciare il posto alla seconda in lista in Liguria, Heidi Giuliani, madre di Carlo il ragazzo ucciso durante il G8 di Genova. Insomma, le liste di Rifondazione, nella quali dovrebbero essere confermati tutti i deputati e i senatori uscenti (ad eccezione del senatore indipendente Livio Togni) sembrano destinate ad arricchirsi di nuovi nomi. D'altronde i dati dei sondaggi sembrano dare ragione alla logica dell'allargamento scelta da Bertinotti. Venisse confermato il dato delle ultime regionali (5,6%), infatti, a Rifondazione andrebbero 40 deputati e 20 senatori. Ma quasi tutti i sondaggisti sembrano concordi nel dire che il partito di Bertinotti crescerà notevolmente (addirittura oltre il 7%) anche grazie agli scandali finanziari che hanno coinvolto i Ds. Comunque, almeno per il momento, nessuna decisione sembra essere definitiva. I nomi dei capilista, ad esempio, verranno decisi solo venerdì nel corso della direzione del partito e quindi ratificati dal Comitato politico nazionale di sabato e domenica. Ma Rifondazione non sembra disposta a rinunciare al ruolo di partito «pigliatutto» dell'Unione.

Dai blog