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Il comunicatore popolare supera il politico in senso stretto e i dirigenti dell'Unione temono «l'effetto simpatia»

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E non tanto perché oltre a essere il premier è anche il leader della Cdl, ma soprattutto perché è un esperto di calcio simpatico e battutista. Il Processo di Biscardi con il presidente del Consiglio al posto della valletta scosciata tocca infatti il record di ascolti, sfiorando il 5% di share di media e 1.160.000 telespettatori. Berlusconi in versione opinionista a sorpresa buca il video più di quello istituzionale e pre-elettorale che risponde pochi minuti prima alla raffica di domande di Giuliano Ferrara e Ritanna Armeni a «Otto e mezzo». Quasi 8 milioni di contatti per Biscardi che ha «rapito» il premier proprio all'uscita dello studio di Ferrara. Berlusconi è intervenuto sui temi principali della giornata calcistica e sportiva, come la cessione di Vieri dal Milan alla squadra francese del Monaco al problema dei diritti televisivi. Nella seconda parte della trasmissione ha superato la media share del 12% varcando nel finale il 15%. Un successone, soprattutto per Berlusconi che quando si libera dalla gabbia politica e istituzionale, e torna ad essere solo il grande comunicatore popolare che è, supera sè stesso e diviene imbattibile. Il premier da Biscardi si diverte come un pazzo e cattura il pubblico. Ma ora il centronistra teme «l'effetto simpatia». Al punto che il presidente della vigilanza Paolo Gentiloni, avverte subito i militanti dell'Unione: «Attenzione ai giudizi superficiali, le prestazioni televisive di Silvio Berlusconi vanno valutate in relazione all'elettorato cui sono rivolte». In sintesi: Berlusconi sa parlare davvero alla gente comune perché quando vuole usa lo stesso linguaggio. «Ma l'avete visto il duetto al Processo dell'altra sera? Indimenticabile... Nel duetto con Biscardi più convincente che nel confronto con Armeni-Ferrara. E il dirigente della Margherita conclude: «Ciò conferma comunque un mio chiodo fisso di queste settimane. Non sottovalutiamo le performance tv del premier». Insomma, la sinistra, dopo il famoso blitz da Floris a Ballarò, la telefonata da Fiorello e l'incursione calcistica a La7, comincia a temere l'imprevedibilità del premier intrattenitore di folle. E se stasera dovrà fronteggiare Bertinotti da Vespa (e per entrambi ci sarà una sorpresa riguardante la loro squadra del cuore, il Milan), domani c'è ancora qualche dubbio sul suo faccia a faccia con D'Alema ad «Alice», perché mentre a Palazzo Chigi affermano di non saperne nulla, la redazione del programma conferma tutto. In ogni caso nessun altro politico è in grado di trovarsi così a suo agio nel fare il simpatico in Tv. L'atteggiameno da «curato di campagna» di Prodi, l'imbarazzo desolato di Fassino e la disarmante staticità di D'Alema nulla possono contro le battute a raffica del premier-show man.

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