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Enti inutili, addio rinviato di un anno

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Nel «milleproroghe» la loro soppressione viene posticipata al 31 dicembre 2006

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Merito del Consiglio dei Ministri che ieri ha approvato il decreto cosiddetto «milleproroghe» (o «millepromesse» come lo ha ribattezzato maliziosamente l'Unione) che ne ha rimandato, ancora una volta, la fine. Nell'articolo 32 del decreto, infatti, il termine per la trasformazione e la soppressione di enti pubblici «a cui non siano affidati compiti di garanzia di diritti di rilevanza costituzionale» (traduzione: inutili) viene spostato dal 31 dicembre 2005 al 31 dicembre 2006. La norma originale era contenuta nell'articolo 28 della legge Finanziaria del 2002, la prima del governo Berlusconi. «Al fine di conseguire gli obiettivi di stabilità e crescita - si legge nel testo dell'articolo -, di ridurre il complesso della spesa di funzionamento delle amministrazioni pubbliche, di incrementare l'efficicienza e di migliorare la qualità dei servizi, con uno o più regolamentei, da emanare entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, il Governo, su proposta dei ministri dell'Economia e delle finanze e per la funzione pubblica, di concerto con il ministro interessato, individua gli enti pubblici, le amministrazioni, le agenzie e gli altri organismi ai quali non siano affidati compiti di garanzia di diritti di rilevanza costituzionale, disponendone la trasformazione in società per azioni o in fondazioni di diritto privato, la fusione o l'accorpamento, ovvero la soppressione e messa in liquidazione». La norma non ha avuto vita facile. Pluririmandata in questi quattro anni di governo, ieri è finita nuovamente sul tavolo del Consiglio dei ministri che ha deciso di posticipare di un altro anno la fine degli enti inutili. E pensare che, secondo le previsioni originarie del Governo, tale disposizione (che avrebbe riguardato circa 100 strutture) avrebbe portato ad un risparmio di spesa di circa 600 milioni di euro tra il 2003 e il 2006. Sul tema, lo scorso maggio, i senatori della Margherita Tiziano Treu e Paolo Giarretta, avevano presentato un'interrogazione al presidente del Consiglio dei ministri e ai ministri dell'economia e delle finanze e per la funzione pubblica. L'interrogazione prendeva spunto proprio dalle continue modifiche subite dalla norma che, sottolineavano, avevano avuto «l'effetto di tirardarne, di anno in anno l'attuazione». I due senatori dell'opposizione citavano, come esempio, anche il Consiglio dei Ministri del 18 marzo in cui, il ministro Baccini, aveva deciso di istituire un gruppo di lavoro per arrivare «quanto prima alla definizione di una proposta concreta» in materia di enti pubblici inutili. Nello stesso Cdm ciascun ministro aveva assunto l'impegno «simbolico» di «individuare e rendere disponibile alla soppressione almeno un ente vigilato». Ieri è arrivato un altro rinvio. N. I.

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