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Braccio di ferro Tremonti-Maroni

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Si prospetta dunque, da domani in commissione Bilancio, una ricerca su singole voci di spesa di una maggioranza parlamentare che potrebbero non coincidere con quella politica della Cdl. Maroni ha voluto ricordare puntualmente l'ammontare dei fondi liberati dal rinvio della riforma del Tfr; si tratta di 400 milioni per il 2006, 930 per il 2007 e di 730 per il 2008. Insomma 2.060 milioni in tre anni, già stanziati nel decreto competitività e in quello fiscale. Ma il titolare del Tesoro è stato irremovibile: «La Finanziaria è finita - ha detto Tremonti, ieri al G7 di Londra - ci sono punti molto specifici ancora da definire, ma il blocco è già definito». Il ministro fa capire che le eventuali modifiche alla manovra non riguarderanno le enormi risorse del Tfr, bensì piccole voci marginali: «il saldo della Finanziaria è molto elevato, è definito, blindato, chiuso. Per il 2006 si parla di cifre che costituiscono lo 0,0 qualcosa...». Maroni ha replicato ribadendo che quelle risorse vanno spese per misure nel campo del sociale: a partire dalla cosiddette «donne silenti» (100 milioni per loro) e dagli invalidi sul lavoro (il pacchetto per loro costa 130 milioni). Concetto condiviso dal ministro della Funzione pubblica, Mario Baccini e da quello delle Risorse agricole, Gianni Alemanno. Ma la sfida di Maroni è su un altro piano: «io ritengo che il dominus sia il Parlamento, non tanto il Governo. Credo sia il Parlamento che debba disporre di queste risorse come meglio ritiene. Mantenendole nell'ambito del sistema di welfare, naturalmente». Insomma, gli emendamenti ci sono, a firma dei deputati della Lega, vediamo se passano, magari con una maggioranza trasversale sulle singole proposte. Posizione, questa, condivisa dalla relatrice alla Finanziaria, Daniela Santanchè (An). Ma Tremonti non vuole mollare. Al premier Berlusconi, ha spiegato che a gennaio, in piena campagna elettorale, arriverà il giudizio della Commissione Ue sui conti pubblici e sulla Finanziaria, e il governo non si può far bocciare da Bruxelles. Insomma, incamerare i 2.060 milioni del Tfr servirà a rassicurare Almunia e l'Unione europea. Un vertice della Cdl con Tremonti e gli altri leader della Cdl è fissato a mercoledì prossimo, mentre martedì 13 è convocato il Consiglio dei ministri che dovrà varare il maxi-emendamento.

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