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IL PRESIDENTE del consiglio, Silvio Berlusconi, e Umberto Bossi si incontreranno oggi e al centro del ...

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Al Pirellone, infatti, da una settimana, è aperta la verifica di maggioranza dopo che la Lega si è astenuta sull'assestamento di bilancio. Un gesto che ha acuito la crisi aperta per le dichiarazioni di Alessandro Cè, in seguito alle quali Roberto Formigoni aveva ritirato la delega alla sanità all'assessore leghista. «Domani (oggi, ndr) - ha detto Bossi che con Giancarlo Giorgetti ha partecipato ad una manifestazione pubblica a Varese - ci incontriamo con Berlusconi, che è la bacchetta magica per indirizzare il presidente della Regione. Mettiamoci seduti e troveremo una via d'uscita, ci sono i margini per farlo». Secondo Bossi «ci sono margini» per chiudere la vicenda perché «la situazione si sta incancrenendo inutilmente». In effetti il possibile accordo, che venerdì scorso sembrava potesse essere raggiunto a breve con l'annuncio di Roberto Formigoni della convocazione della giunta per domani, rischia di ritornare in alto mare. Proprio ieri la Lega, con un articolo sulla Padania, il giornale di partito, ha deciso di tenere alta la polemica sulla gestione della sanità in Lombardia con un lungo articolo su tutti gli uomini di Comunione e Liberazione che hanno ruoli di gestione in ospedali (dai primari ai direttori), nelle Asl e nei dipartimenti regionali. L'articolo da titolo «Caso Lombardia. Le mani di Cl sulla sanità» potrebbe anche avere conseguenze sulla verifica perché Formigoni, accusato da Alessandro Cè di pensare solo alle logiche di potere, aveva chiesto espressamente una lettera di scuse. La lettera non è arrivata e ieri La Padania ha ripreso le stesse critiche mosse da Cè per le quali Formigoni gli aveva tolto la delega alla sanità. È un segnale che la Lega non vuole chiudere la verifica? Un modo per ottenere il superassessorato sanità-lavoro-famiglia da assegnare a Roberto Maroni? Venerdì scorso c'è stato l'ultimo contatto telefonico tra Forza Italia e Giancarlo Giorgetti. Maria Stella Gelmini, la giovane nuova coordinatrice regionale di Forza Italia, ha detto chiaro al segretario leghista che due potevano essere le soluzioni: un rimpasto di giunta oppure l'assessorato alla sanità o al lavoro per l'attuale ministro del welfare, Roberto Maroni. Respinta quindi la richiesta leghista di superassessorato per Maroni. Formigoni, proprio nei giorni scorsi, ha ribadito che in effetti «Maroni potrebbe essere un ottimo assessore alla sanità della Regione Lombardia». Non ha però mai aggiunto le altre deleghe sociali, cioè lavoro e famiglia. Venerdì scorso la Lega si era presa una paio di giorni per riflettere sulla proposta avanzata da Forza Italia. Mentre Maroni, impegnato a Brescia in una manifestazione per i morti sul lavoro, non ha voluto parlare di Regione e del suo futuro, Bossi ha spiegato che sul superassessorato «Maroni ci sta e se ci sta Maroni l'ipotesi resta in piedi» e poi ha aggiunto che la Lega sentirà «cosa vuole la controparte, perché in politica bisogna trattare, noi abbiamo fatto una controproposta«. Da par suo Bossi, ha avuto una giornata particolare. E alla fine, in una saletta privata della Villa Napoleonica, con pochi intimi, si è concesso alcune boccate di sigaro toscano mentre discuteva di politica e della storia, anzi della preistoria, della sua Varese. Il Senatùr ha avuto un pomeriggio del tutto particolare nella sua città, accompagnato (occasione rarissima in pubblico) dalla moglie Manuela Marrone, dal figlio Renzo, dal segretario della Lega Lombarda Giancarlo Giorgetti, dal consigliere regionale Rosi Mauro e dall'assessore regionale Ettore Albertoni. Al centro congressi di Ville Ponti ha assistito ad un seminario sulle tracce preistoriche di cui è disseminato il lago di Varese.

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