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«Le primarie? Tanto le vince Berlusconi»

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E aggiunge: «Follini? Certo, si può discutere del temperamento e dell'opportunità delle scelte. Ma resterà»

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..Certo, esistono delle differenze di temperamento anche tra i leader politici, ma l'obiettivo dell'Udc resta quello del cambiamento della Cdl e della vittoria elettorale della stessa coalizione. Noi non vogliamo assolutamente consegnare il paese a Prodi e l'idea di correre da soli significherebbe proprio questo: consegnare il paese a Prodi e alla sinistra». Il ministro ai Beni Culturali Rocco Buttiglione ha appena confermato alla festa dell'Amicizia di Pescara che «la lotta per la legge proporzionale non è propedeutica a cambiamenti di schieramenti». E che il «Terzo Polo» non rientra in nessun caso nei progetti a breve termine dei centristi, anche se «la riforma proporzionale apre una possibilità politica circa la riaggregazione dei moderati». Ma dopo aver escluso la possibilità delle dimissioni di Follini avanzate da chi vede peggiorare sempre più i suoi rapporti dentro il partito e con lo stesso presidente della Camera Pierferdinando Casini, il ministro dell'Udc vuole sgomberare il campo agli equivoci sulla funzione del suo schieramento all'interno della Cdl. Ministro, adesso che cosa vogliono veramente i centristi? «Noi rispondiamo soltanto ai nostri elettori e loro ci chiedono una Cdl rinnovata e vincente. Così, adesso che la nostra alleanza di governo si è ricompattata sul fronte della legge elettorale e sulla Finanziaria, dobbiamo andare avanti sicuri». L'opposizione però ha dichiarato una guerra durissima su tutti i fronti. «In realtà però una larga fetta dell'opposizione è d'accordo sui contenuti della nuova legge elettorale proporzionale, ma non può certo appoggiarla apertamente adesso. Perché sarebbe comunque una vittoria dell'Udc e della Cdl. Devono opporsi per forza». Nell'accordo interno della Cdl oltre alla legge elettorale e alla Finanziaria rientrano anche le primarie. Ma non per tutti sono una necessità, anzi per alcuni sono totalmente inutili... «Fanno parte dell'accordo però. Le abbiamo chieste noi e basta che ci sia una componente della coalizione a chiederle che vanno fatte. È finito per noi il tempo delle punture di spillo... Ora l'accordo c'è, siamo uniti e andiamo avanti». Sulla leadership il problema è scattato proprio dopo l'uscita di Follini, nel corso della conferenza stampa a Palazzo Chigi sul ritorno di Tremonti all'Economia. «Certo, si può discutere dell'opportunità del momento scelto, dei modi... E dei temperamenti degli uomini. Ma credo sia giusto. Se ci fosse stata sempre l'unanimità non servirebbero certo le primarie. Se però solo una delle componenti le chiede è giusto che ora siano sul tavolo...». Che cosa succederà secondo lei? «Che vincerà Berlusconi. È del tutto probabile, anzi più che probabile. Ma così si sarà guadagnato una vera conferma democratica e non solo carismatica. Mi sembra importante che sia così». Ma lei, personalmente, avrebbe chiesto le primarie? «Le abbiamo chieste. Perché io faccio parte di un partito. Ma il nostro obiettivo resta quello, lo ripeto, di non correre da soli e nemmeno con Prodi».

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