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Il partito è con Gianfranco: «Scelta legittima»

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Selva: «La decisione rientra nei suoi poteri». Landolfi: «La direzione nazionale si occupi di politica»

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Dopo la decisione del presidente di An di azzerare tutti gli incarichi fiduciari del partito, dentro Alleanza Nazionale è tutto un fiorire di dichiarazioni a sostegno del leader. Il primo ad inaugurare la lunga carrellata è stato il ministro della Salute Francesco Storace. «L'azzeramento degli incarichi era assolutamente prevedibile - ha detto -. Dobbiamo predisporci tutti a una sana e leale collaborazione. Non credo si possa o si debba fare altro». Il ministro della Salute ha poi riconosciuto che questo è, per An, uno dei momenti più difficili. «Ma - ha aggiunto - in politica momenti difficili capitano, l'importante è avere la saggezza e l'umiltà per capire tutti, a cominciare dai dirigenti che hanno gli incarichi più importanti, che abbiamo avuto dal partito molto di più di quanto non abbiamo dato». Insomma, secondo Storace, «se ci sarà da fare qualche passo indietro, non credo ci sia nulla di male. Ciascuno di noi ha vissuto con grande amarezza le vicende di questi giorni». Per il presidente della commissione Affari Esteri della Camera Gustavo Selva «la decisione del presidente Fini rientra nei suoi poteri e credo anche nella necessità che egli ha intrapreso per far funzionare organi deputati a realizzare la linea politica del partito». «Secondo me - ha proseguito Selva - Alleanza Nazionale, attraverso il suo leader e chi chiama a collaborare con lui, deve contribuire a realizzare un soggetto politico unitario del centrodestra con idee capaci di contribuire a migliorare la politica». Rispondendo poi alla domanda sull'incarico di La Russa come capogruppo alla Camera Selva ha aggiunto: «Il consiglio che posso dare all'amico La Russa è che chieda lui stesso di riavere la fiducia, come capogruppo, da parte dei parlamentari. Mi sembra un atto dovuto nei confronti di Fini. Credo che questo possa avere però qualche conseguenza per la presidenza del gruppo». Per Adolfo Urso si tratta, invece, di «un elemento necessario di chiarezza in vista della convocazione della direzione nazionale del partito. Un elemento di chiarezza - ha aggiunto - in vista di scelte importanti come quella della costruzione dell'assemblea costituente della casa comune. Sulla chiarezza e sull'onestà di intenti si costruisce, infatti, un'unità più forte con la guida di Fini che è stato fondatore di An e che dovrà condurre il partito in vista dei prossimi appuntamenti politici, come quello della costruzione di una casa comune». Secondo il vicepresidente della Camera Publio Fiori «C'era e c'è davvero il rischio che An chiuda la sua vicenda politica se continua su questa strada. Credo che Fini se ne sia reso conto e intenda ripartire facendo a meno delle correnti e cercando di dare spazio alle classi dirigenti sul territorio, che meritano più rispetto e più attenzione. Mi auguro che ci sia anche un ricambio di persone». «Potrebbe essere la svolta - ha aggiunto Fiori - per la vicenda di questi ultimi anni e mi auguro che sia così. Potrebbe significare che Fini si è reso finalmente conto che bisogna sbaraccare sistema delle correnti, perchè di correnti si muore». «Naturalmente la direzione nazionale dovrà occuparsi soprattutto di politica» è stato invece il commento del ministro delle Comunicazioni Mario Landolfi. «È stata convocata - ha ricordato Landolfi - la direzione nazionale per il 28 luglio. Aspettiamo quella data. Aspettiamo la relazione del presidente del partito e poi valuteremo».

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