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Cattaneo: sì all'asta per la Champions

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Bacchetta chi danneggia l'immagine di viale Mazzini e rivela: ci negano i diritti per il digitale

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E chiede di poter acquistare i diritti dei Mondiali 2006 per il digitale terrestre. Il dg Cattaneo lo annuncia in Vigilanza, nel corso dell'audizione che lo ha visto difensore di quest'azienda che dopo più di due anni gli è entrata nel cuore. La Rai parteciperà all'asta per i diritti della prossima Champions League che si terrà il 2 giugno, ed è interessata oltre ai diritti per la trasmissione analogica anche a quelli per il digitale terrestre in free o criptati. Spiega Cattaneo: «Il 2 giugno ci sarà l'asta e noi ci saremo, disponibili ad acquistare tutto il pacchetto dei diritti della Champions League, certo dipende dai costi. Come al solito non faremo pazzie». E poi rivela un particolare. «Riteniamo ingiusto che la Infront, detentrice dei diritti dei Mondiali di calcio 2006, non voglia vedere i diritti per il digitale terrestre». Infatti, «i diritti per i mondiali di calcio del 2006 relativi al digitale terrestre - dice - sono ancora a disposizione della Infront, l'agenzia proprietaria di tutti i diritti radiotelevisivi. Il direttore acquisti dei diritti sportivi Rai, Marano, mi ha comunicato che non c'era disponibilità a cedere quelli per il digitale free e noi crediamo che non sia corretto. Non conosco i motivi della decisione, bisognerebbe chiederli a loro. Ma la nostra posizione è che devono essere messi in vendita». A chi chiede se non li avesse acquisiti Sky, Cattaneo risponde «No, perchè non può. C'è un ordinamento italiano e c'è anche la Ue che ha posto dei paletti in proposito». Il calcio quindi al centro dell'intervento del direttore generale «uscente», che ieri ha bacchettato i politici, specialmente di sinistra, che spesso tendono a denigrare viale Mazzini. «La Rai non è allo sbando. E in un momento delicato, anche i politici dovrebbero fare attenzione a non fare affermazioni che possono recare danno all'immagine dell'azienda. certe critiche non danneggiano il direttore generale ma i dipendenti Rai». Un'audizione-bilancio prima dell'addio, o forse la base da cui partire per la riconferma? In ogni caso davanti alla Commissione di Vigilanza Rai, Cattaneo, parla con toni pacati e rassicuranti. È aziendalista dalla testa ai piedi, non solo perchè chiede alla politica «di non dire che la Rai è allo sbando», oppure perchè snocciola i dati di una lucente trimestrale, o i successi di ascolto, ma soprattutto perchè rivendica a chiare lettere la buona fede del suo operato. «A chi dice che strombazzo i dati di gestione per farmi bello - ha detto senza mezzi termini - rispondo che allora potevo pure comprare i diritti dei Mondiali, tanto sono nel 2010 e chi se ne frega. Ma i problemi li avrebbe avuti chi deve gestire l'azienda nei prossimi anni». Per questo poi difende il «decisionismo» del Cda in carica e quanto fatto «per il bene della Rai». Un bene che si riassume nei dati della trimestrale presentati ieri, e che Cattaneo ha ricordato davanti alla Commissione di Vigilanza. «I dati di questa trimestrale - ha detto - se si confrontano con il bilancio 2004, se è fatto 100 per i ricavi abbiamo un totale di costi operativi che scendono dall'86,3% all'80,6% ed un Mol che sale dal 13,7% al 19,4%». Sui progetti per i centri di produzione di Roma e Milano invece Cattaneo rassicura i parlamentari. Dopo aver indetto la gara ci sono state 23 domande a Milano e 9 a Roma, e alla fine sono rimasti in gara due a Roma e sette a Milano. Giu.Cer.

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