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Trenitalia: sciopero con pochi disagi Fermo soltanto un treno su tre

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Sulle cifre dell'adesione allo sciopero di 24 ore dei ferrovieri il sindacato autonomo Sult e la società Trenitalia, come è ovvio, non concordano affatto. Situazione tranquilla e disagi contenuti per quest'ultima che conferma: come previsto da programma, sono in circolazione due treni su tre a media e lunga percorrenza; anzi oltre alle fasce garantite per legge sono stati fatti viaggiare 10 treni in più che hanno interessato direttrici quali la Roma-Milano; Roma-Venezia; Venezia-Milano; Milano-Chiasso; Milano-Genova. Danni insomma più che contenuti rispetto ad agitazioni di dimensioni più allargata. Nessuna scena di ordinario panico nelle stazioni anche perchè i viaggiatori erano informati della protesta: già nella mattinata erano state oltre 1.300.000 le pagine cliccate sul sito www.trenitalia.com rispetto alla consueta media di 800.000 contatti. Opposta la valutazione del Sult-settore Fs, che conta circa 3.500 iscritti soprattutto tra i capistazione, rappresentando una fetta del 3,5% dei dipendenti Fs, secondo i dati riferiti dall'organizzazione nata dalle ceneri dell'Ucs. Adesioni alte, fino al 50%, bloccato un treno su due, fatta eccezione per i convogli compresi nelle fasce di garanzia. «Nella nottata - afferma il coordinatore nazionale Ranieri Casini - nessun treno ha circolato. I valichi di Ventimiglia e del Brennero sono stati praticamente chiusi. Nessun treno merci ha circolato dalle 21.00 di ieri sera ad oggi. L'azienda è riuscita a contenere i danni solo ricorrendo in maniera sproporzionata alle comandate del personale. L' adesione del personale restante ha raggiunto il 50% in media nazionale; al Nord Italia nessun treno ha circolato eccetto quelli garantiti per legge, così come in Sardegna». «Non intendiamo fare la solita guerra di cifre - prosegue il Sult in una nota - rimane il fatto che lo sciopero è riuscito. Se il Governo continuerà a non interessarsi sufficientemente delle problematiche del settore, se il gruppo FS persisterà in una chiusura assoluta nei confronti delle nostre rivendicazioni, non potremo che continuare la nostra battaglia».

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