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Prodi ora sfida l'Europa: «Faccio politica»

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Non si placa la polemica con Berlusconi sul patto di stabilità: «I conti italiani? Mercoledì vedremo»

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Ormai è un compagno fra compagni e quando entra, infatti, Rutelli si interrompe lo saluta dal palco. E lui, il professore-compagno, incassa uno standing ovation sulle note della canzone di Gianna Nannini «Un ragazzo per l'Europa». Accompagnato da Arturo Parisi, il presidente della Comissione Ue è giunto al Palaterme di Fiuggi e prima di prendere posto in sala, ha voluto stringere ad una a una le mani di tutti i leader dello Sdi, ha abbracciato Boselli, Rutelli e Guglielmo Epifani. Con ciascuno di loro, una foto opportunity per la gioia dei flash dei fotografi. In platea molti delegati hanno scandito: «Romano - Romano». «Voglio ringraziare Prodi dicendogli «anche questa è la tua casa». Così Enrico Boselli ha dato la parola a Romano Prodi al congresso dello Sdi a Fiuggi. «Rivendico il mio diritto-dovere di svolgere attività politica e lo faccio come presidente della Commissione che fin dal primo giorno ha svolto un ruolo politico insieme ai suoi commissari»: è il messaggio lanciato da Romano Prodi nel suo intervento al congresso dello Sdi. «Rivendico di poter presentare le mie idee di Europa - aggiunge Prodi - ai cittadini europei quando si devono esprimere sul futuro dell'unione e ai miei concittadini a fianco di coloro che condividono la mia idea di Europa. Ben consapevole dei miei doveri di presidente della commissione Ue ho rinunciato a candidarmi, ma è inutile ogni polemica». E giù applausi. Poi aggiunge sa commissario Ue: «Davanti alla legge e ai trattati tutti i paesi sono uguali. È per chi deve custodire i trattati è un dovere far rispettare questo principio. E lo farà fino in fondo. Lo farà fino alla fine del suo mandato. Per me è stato emozionante presiedere la Commissione in questi cinque anni. Ci sono stati momenti difficili. Ci sono stati momenti di scontri. Molti paesi ci avevano detto che non avremo mai osato portare di fronte alla Corte la Germania e la Francia. A malincuore, ma lo abbiamo fatto». Sui conti pubblici Romano Prodi risponde alle polemiche e alle voci sull'ipotetico rischio dell'Italia: «Io non confermo niente, mercoledì questo esame che non è solo per l'Italia, ma c'è l'Olanda e altri Paesi, e daremo una risposta seguendo rigorosamente il nostro dovere»: così Romano Prodi risponde a chi gli chiede se l'Italia sia a rischio con la possibilità di un early warning da parte della Commissione Ue. «Il commissario Solbes - aggiunge Prodi - sono mesi che lavora su quest'esame e ho la massima fiducia nel suo lavoro. Insieme vedremo le valutazioni da prendere». E a chi gli chiede un commento a Tremonti, secondo il quale la Commissione Ue ha esaurito la sua spinta politica, risponde: «Bravo. Cosa volete che pensi? Non avrebbero così grave preoccupazione, se fosse vero che avessimo perso la spinta politica. Siamo nel pieno assoluto del nostro potere e del nostro ruolo, vi sono state delle partenze dalla Commissione, che credo siano un grande momento di soddisfazione. Ho proceduto immediatamente alla sostituzione, i due nuovi commissari sono già in contatto con me e non c'è nessuna perdita e nessun momento di tensione politica». «In questi mesi finalmente le cose stanno procedendo, soprattutto dopo la tragedia di Madrid, con uno spirito molto più forte: c'è il senso comune della storia di non poter mancare più questo appuntamento. Io mi auguro che entro la presidenza irlandese si concluda il percorso». Prodi si dice convinto che entro il prossimo luglio possa essere firmata la nuova Costituzione europea: «Speravo si potesse fare prima del voto europeo -dice Prodi- ma ritengo che sarà difficilissimo. Certo sarebbe stato bellissimo. Ma comunque, se non si farà prima del voto, avverrà subito dopo».

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