Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

«Se avesse voluto sfilare lo avremmo protetto»

default_image

  • a
  • a
  • a

Così il ministro dell'Interno, Giuseppe Pisanu, commenta l'aggressione subita dal leader dei Ds quando ha tentato di partecipare al corteo di «pacifisti» sabato a Roma. «Le forze dell'ordine hanno fatto il loro dovere, assecondando l'autonoma e responsabile decisione del segretario dei Ds - ha proseguito Pisanu - di lasciare il corteo per evitare ulteriori complicazioni». «Deve comunque essere chiaro a tutti - ha aggiunto il ministro - che se egli avesse deciso di proseguire, le stesse forze dell'ordine avrebbero garantito con la necessaria determinazione l'esercizio di questo suo fondamentale diritto di cittadino». A parte il commento «istituzionale» del ministro dell'Interno, ieri molti esponenti della Cdl hanno sottolineato l'andamento della manifestazione di sabato e i fatto che hanno visto al centro il segretario della Quercia dimostrano che il centrosinistra è spaccato e rissoso e quindi non potrebbe governare. Il vice coordinatore di Forza Italia Fabrizio Cicchitto osserva: «L'esistenza nel corteo di squadristi, stimolatì da alcuni degli alleati dei Ds contro il segretario Fassino, stando al comunicato della segreteria dei Ds, la dice lunga sul pacifismo di una parte dei manifestanti e anche sui rapporti all'interno della sinistra». «Se oggi in Italia ci fosse un governo di centrosinistra - sottolinea Cicchitto -, esso sarebbe in crisi sui temi cruciali della politica estera, della lotta al terrorismo e anche della violenza». Anche per Isabella Bertolini, vicepresidente dei deputati di Forza Italia, «la incivile manifestazione ha ufficializzato la polverizzazione delle sinistre. Fassino è stato linciato e non si contano i fendenti tra quelli che dovrebbero definirsi alleati. Roba da notte dei lunghi coltelli. L'Ulivo è allo sbando, sfasciato, privo di qualsiasi visione condivisa», afferma, e aggiunge: «Ancora una volta è certificata, dalla realtà e dalle risse uliviste, la cronica incapacità di questa sinistra disperata a governare l'Italia». Anche An suona un motivo simile. Il capogruppo al Senato Domenico Nania dichiara: «A Fassino e a quella parte dei Ds che si muove sul filone del riformismo va la mia sincera e totale solidarietà per l'aggressione subita durante la manifestazione indetta dai pacifisti. Ma mi chiedo, come potrebbero governare l'Italia Fassino, Rutelli, Prodi e Boselli con Diliberto, con Bertinotti, con i Verdi, a cui si è aggiunto anche Di Pietro?». «L'aggressione di ieri, peraltro annunciata ed organizzata nei minimi particolari, definita dallo stesso Fassino squadrista - aggiunge Nania - ha dato ancora una volta prova del grave malessere, perfino degli odi e dei rancori, di cui è pervasa questa armata Brancaleone che si contrappone al centrodestra». Anche il coordinatore di An, La Russa esprime la solidarietà sua e del partito a Fassino, e aggiunge: «Beffardo il destino dei leader dei Ds: chiedevano per il 30 giugno il ritiro del contingente italiano dall'Iraq, ma, al momento, sono stati costretti proprio loro a battere in ritirata dal corteo pacifista di Roma, dove erano Saddam e Bin Laden, e non Fassino e D'Alema ad avere l'indice di gradimento migliore».

Dai blog