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Frattini illustra la Nato allargata

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Già domani il ministro degli Esteri Franco Frattini sarà infatti a Bruxelles per illustrare ai rappresentanti permanenti degli ormai 26 paesi dell'Alleanza un documento di riflessione politica sul futuro della Nato. Rafforzamento del partenariato strategico con l'Ue, ulteriore salto di qualità della cooperazione con la Russia e sviluppo del «Dialogo mediterraneo» sono alcuni dei temi principali che Frattini affronterà nell'illustrare la visione italiana del «ruolo politico» di questa alleanza nel mondo. Frattini e i capi delle altre diplomazie atlantiche, tra cui il segretario di stato americano Colin Powell, si riuniranno sempre a Bruxelles il 2 aprile per un incontro informale preannunciato nelle settimane scorse ma che ieri si è capito sarà l'occasione per celebrare il più grande allargamento della Nato nei suoi oltre mezzo secolo di storia. Ai 19 paesi che ne fanno parte, si aggiungono sette altri Stati che un tempo facevano parte dello schieramento arci-nemico, il Patto di Varsavia: Romania, Bulgaria, Slovenia, Slovacchia e i tre baltici Estonia, Lettonia e Lituania. Si compie così un altro grande passo verso est dopo quello, meno "voluminoso" ma forse anche più "storico", dell'adesione di Polonia, Ungheria e Repubblica Ceca nel 1999. Un passo che era stato deciso nel novembre del 2002, al vertice di Praga, quando i capi di stato e di governo invitarono i sette paesi ad aderire innescando un lungo processo culminato in un documento che porta la data di ieri: l'invito formulato ai sette governi proprio ieri dal segretario generale della Nato, Jaap de Hopp Scheffer, dopo che i parlamenti dei 19 paesi membri hanno in sostanza detto sì l'Allargamento (quello italiano lo aveva fatto tra i primi l'estate scorsa mentre quello francese si è preso tempo fino al mese scorso). Lo svolgimento di cerimonie il 2 aprile, che viene considerata la «data dell'adesione» ad esempio dal governo sloveno, è stato confermato da fonti ufficiali della Nato a Bruxelles che ritengono probabile anche un'innovazione simbolicamente rilevante come l'aggiunta di sette bandiere alla cerchia di vessilli che sventola all'entrata del quartier generale di Bruxelles.

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