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Urso: l'Italia ha fatto meglio dei partner europei

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Il senatore Udc, Ivo Tarolli, ha detto che la relazione di Fazio è stata «un richiamo forte e energico, un monito severo affinchè si dia il via a un'organica azione economica in grado di interrompere la spirale negativa, la perdita di competitività, la bassa crescita e la polverizzazione del tessuto produttivo italiano». Il governatore, secondo Tarolli, ha espresso una «grande preoccupazione, quasi un allarme: se non si interviene è a rischio lo sviluppo delle aziende». Il sistema bancario, ha messo in evidenza Tarolli, «è una risorsa per il Paese» come dimostra «il sostegno al risanamento delle aziende in crisi». Riferendosi all'intervento di Fazio, il sottosegretario all'Economia, Giuseppe Vegas, ha detto che l'alternativa alle "una tantum" sarebbe stata quella di un «aumento dell'imposizione o un taglio significativo delle spese correnti» «È comprensibile - ha affermato - la critica alle misure "una tantum" con cui il governo ha rispettato il patto di stabilità. Occorre tuttavia indicare le alternative». Quanto alla perdita di competività, Vegas ha sottolineato che occorre uno sforzo «per investire di più in ricerca». Per il viceministro per il Commercio estero, Adolfo Urso, non è condivisibile l'allarme lanciato dal Governatore di Bankitalia, Antonio Fazio, sulla perdita di competitività dell'azienda-Italia. Urso anzi ritiene che l'Italia abbia fatto meglio di Francia e Germania sia per la crescita del Pil sia per l'occupazione. «Crediamo - ha dichiarato - che nella prima fase della legislatura, di fronte a una congiuntura internazionale estremamente difficile, l'Italia abbia reagito meglio degli altri partner europei con un gioco all'italiana di difesa sicuramente efficace». Secondo il viceministro per il Commercio estero, «abbiamo fatto meglio di Francia e Germania sia per quanto riguarda la crescita del prodotto interno lordo, che è superiore alla media europea, sia per quanto riguarda la crescita dell' occupazione, cioè la riduzione della disoccupazione: oggi in Italia la disoccupazione è all'8,5%, in Francia al 9,5 e in Germania al 9,2, ed è cosi anche per gli altri indicatori economici e sociali». Sulla situazione economica italiana è intervenuto ieri anche l'«Osservatore Romano», che ha manifestato pessimismo. «L'economia è congelata, la crisi confermata, il Paese non cresce» ha scritto il giornale vaticano, che ha dedicato all'argomento un articolo intitolato «Ancora troppo lenta la crescita del Paese», sormontato dall'occhiello: «Preoccupati commenti sui dati del Pil».

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