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«Giusto procedere con prudenza», dice l'Annunziata. Ma Cattaneo risponde: «È tutto in regola»

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Il Garante ha avviato un'istruttoria per impedire che acquistando altre frequenze possa raggiungere una posizione dominante Rai e digitale, arriva il paletto dell'Antitrust

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Il clima infuocato sulla legge Gasparri non lascia respiro alla Rai. Ieri il presidente dell'Antitrust Tesauro ha aperto un'istruttoria nei confronti del servizio pubblico affermando che la Rai acquistando altre frequenze per l'avvio del digitale, rischierebbe di arrivare ad una posizione nel mercato televisivo che potrebbe configurarsi come dominante. Questa in sintesi la motivazione con cui l'Antitrust ha deciso di aprire un'istruttoria nei confronti della Rai e delle società Emilia Tv, Rete 7, Teletime, Video Puglia, Edivision, Telecolor International Tci, Sige, Teleliguria, Radiotelevisione di campione e Tgr Telegrosseto. «L'istruttoria - spiega l'autorità in una nota - ha come fine quello di valutare la possibile costituzione di una posizione dominante in capo alla Rai sui mercati nazionali delle reti e delle infrastrutture per la trasmissione del segnale televisivo terrestre in ambito nazionale». Insomma, una sorta di «stop» al digitale che viene considerato quasi dovuto dalla presidente Annunziata e dalla sinistra che palude al provvedimento, mentre il direttore generale Cattaneo, infuriato, si affida solo ad un comunicato aziendale. «Ogni intervento delle Authorities ci ricorda quanto sia necessario, da parte della nostra Azienda, continuare ad affrontare lo sviluppo del digitale con il massimo di efficacia, ma con prudenza, all'interno di un quadro garantito», sottolinea la presidente Annunziata e poi aggiunge: «In un momento di snodo del sistema delle Telecomunicazioni in Italia - aggiunge - è importante che il lavoro della Rai avvenga in modo trasparente e in un quadro di certezza normativa e legislativa». Secca la risposta ufficiale dell'azienda che sottolinea: «Pur nel rispetto della delibera dell Autority Antitrust, la Rai tiene a precisare che ogni suo atto è stato eseguito in funzione di leggi vigenti, quali la 66/2001e il decreto legge 24/12/2003 n.352. La Rai ha proceduto e procederà sul tema del digitale terrestre con criteri improntati all'efficacia, all'efficienza e alla massima prudenza e trasparenza». Inoltre, la Rai rende noto che «entro i dieci giorni previsti, l'Azienda depositerà le proprie controdeduzioni e la relativa documentazione di supporto». Insomma, Cattaneo non ha intenzione di arrendersi, tantomeno sul digitale. Giu.Cer.

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