Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

E Tremaglia si fa il suo «gruppone»

Esplora:
default_image

  • a
  • a
  • a

Almeno per ora. E non sarà contro Fini. Almeno per ora. Fatto sta che Mirko Tremaglia ha invitato a cena un gruppo ristrettissimo di deputati e senatori a lui vicini. Riservatissimo l'elenco degli invitati, visto che l'indomito Mirko li ha chiamati uno a uno personalmente e con la massima discrezione. Sono i Tremaglia boys, quelli che spesso vanno da Mirko a chiedere un consiglio, un parere, un giudizio. L'appuntamento è in un ristorante del centro romano, uno di quelli che abitualmente sono frequentati da parlamentari finiani. «Li ho invitati perché dobbiamo festeggiare un provvedimento: si tratta di una grande vittoria per me e ho voluto festeggiare con gli amici», spiega il ministro per gli Italiani nel mondo nel pomeriggio mentre è in Transatlantico a chiacchierare con Andrea Ronchi, uno dei fedelissimi di Fini. «Ma non è una cena carbonara contro Gianfranco», tiene a sottolineare Tremaglia. Lo stesso «ragazzo di Salò» non nega che sul tavolo finiranno anche di temi dell'attualità politica: «Ne parliamo tutte le volte che ci vediamo, chiaro che ne discuteremo anche stavolta. A maggior ragione visto che c'è un'assemblea nazionale del partito in programma a breve». Insomma, Tremaglia tasta il terreno, valuta, cerca di capire. Non farà correnti, anche perché tradirebbe quello che ha sempre detto combattendo contro le componenti interne. Ma probabilmente vuole capire da vicino cosa accade dentro il suo partito, se si può assumere una iniziativa di critica che seguito può avere. Con lui a cena, d'altro canto, ci dovrebbero essere esponenti di punta di Destra protagonista, Nuova alleanza e Destra sociale, oltre che a uomini molto vicini a Fini: ma nessun capocorrente. Ma dove andrà la «rete» di Tremaglia? Il ministro non scopre le carte: «Vedremo». Non si lascia scappare previsioni: «Vedremo». Non avanza proposte: «Vedremo». E così, ripetendo sempre la stessa parola, l'ultimo vero «grande vecchio», «vecchio saggio», «padre nobile» della destra italiana si prepara a dare battaglia.

Dai blog