Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

«Non ci sarà nessuna scissione; se qualcuno non è d'accordo, va via».

default_image

  • a
  • a
  • a

Il leader di Destra protagonista sottolinea che «la svolta non è avvenuta a Gerusalemme» bensì a Fiuggi nel 1995, quando appunto nacque An. «Evidentemente - ha detto il ministro commentando le polemiche di questi giorni - qualcuno non si è accorto dove stava. Noi dobbiamo pensare al nostro lavoro per ottenere una destra unita e grande in Italia». A giudizio del ministro, oggi «è stato tutto chiarito da Fini che la svolta non è avvenuta a Gerusalemme, e chi non se n'è accorto, era evidentemente distratto». Gasparri, alla domanda su un'eventuale scissione dopo la decisione di Alessandra Mussolini, risponde di non credere a questa ipotesi: «No, non ci sarà nessuna scissione; se qualcuno non è d'accordo va via. Ripeto - conclude il ministro - stiamo parlando di cose già dette a Fiuggi. Qualcuno allora forse non se n'è accorto». Sulla stessa linea anche Adolfo Urso di Nuova alleanza: «A Fiuggi noi abbiamo sancito il valore storico dell'antifascismo nel ridare la libertà a questo Paese». Il viceministro per il Commercio estero risponde anche alle parole di Gianni Alemanno che aveva detto: «An non è antifascista». «Quella espressione - osserva Urso - è stata votata da tutti ed è significativa. Altra cosa è realizzare una militanza antifascista che oggi non c'è. Questa è la vera novità, con la scelta di Fiuggi - spiega - abbiamo superato dopo quasi 50 anni la diatriba fascismo-antifascismo, creando una destra che andasse oltre, facendo fare un salto qualitativo al dibattito politico del Paese». «Oggi - prosegue Urso - non ha più nessun significato contrapporre il fascismo all'antifascismo, non fa parte del dibattito politico, fa parte giustamente del dibattito storico. Voglio anche aggiungere - conclude - che se oggi vi sono tante strade intitolate a Giorgio Almirante e se il giudizio sull'operato di quell'uomo è sempre più positivo, ciò è dovuto anche al fatto che il Msi fa parte della storia, non più del dibattito politico».

Dai blog