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L'Olanda fa la dura: sul patto di stabilità niente più indulgenza. E tira in ballo la Corte di giustizia

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Riuniti da ieri a Napoli, i capi delle diplomazie europee hanno cominciato un esame minuzioso della proposta di compromesso, che la Presidenza italiana dell'UE ha formulato per permettere l'adozione del Trattato costituzionale al vertice di Bruxelles, tra due settimane. Pur compiendo progressi su alcuni aspetti importanti ma secondari della bozza di Costituzione, la Conferenza Intergovernativa ha dovuto affrontare lamentele e le ferme esigenze di Paesi Bassi e Spagna, che per motivi in parte diversi hanno complicato la già laboriosa ricerca di un accordo sulla prima Legge fondamentale dell'Europa. Già nel dibattito iniziale della riunione di Napoli, il ministro degli Esteri olandese Jaap De Hoop Schaan ha, infatti, affermato la necessità di rafforzare la posizione della Commissione Europea e della Corte di Giustizia comunitaria nella procedura d'applicazione del Patto di Stabilità. Insoddisfatto per la recente clemenza concessa dal Consiglio Ecofin a Francia e Germania, il Governo olandese esige, innanzitutto, che la Conferenza Intergovernativa confermi quell'innovazione già prevista nella bozza costituzionale, per cui la Commissione Europea, in futuro, rivolgerebbe raccomandazioni vincolanti agli Stati irrispettosi del Patto, senza più possibilità di indulgenza da parte dei Ministri finanziari. Le dichiarazioni di De Hoop Schaan hanno, però, richiesto alla Conferenza Intergovernativa anche una novità assoluta e potenzialmente controversa, ossia un esplicito riconoscimento della giurisdizione della Corte di Giustizia europea sul Patto di Stabilità. Non compreso nella bozza costituzionale elaborata dalla Convenzione, questo riconoscimento rischia di dividere ancor maggiormente i venticinque Stati attuali e futuri dell'UE nei loro negoziati per la Carta fondamentale. Per motivare queste richieste, il Ministro olandese ha sostenuto che la decisione presa dall?Ecofin su Francia e Germania pregiudica la fiducia dei cittadini comunitari nelle regole dell'UE. Dopo il successivo dibattito, la Presidenza italiana ha constatato la volontà unanime dei Venticinque di affrontare tale questione. «È stato richiamato oggi - ha detto il ministro degli Esteri italiano Franco Frattini - come sia importante il principio del rispetto delle regole e del Patto di Stabilità, che rimane l'elemento che caratterizza l'Unione». Secondo fonti della diplomazia italiana, una maggioranza di Paesi dell'UE vuole, però, che una soluzione per ridare credibilità alle regole del Patto di Stabilità sia ricercata nell'ambito dell'Ecofin. «C'è un largo accordo - ha, infatti, aggiunto Frattini - che la decisione dell'Ecofin non può e non deve incidere sui lavori della Conferenza Intergovernativa». «L'opinione pubblica in Olanda e in altri Paesi - ha, invece, sostenuto De Hoop Schaan - vede un chiaro legame tra il Patto di Stabilità e la Conferenza Intergovernativa, e noi dobbiamo affrontarlo». Un altro problema, per nulla nuovo, che rischia di pregiudicare l'approvazione della Costituzione Europea è la perdurante e ferma contrarietà di Spagna e Polonia al criterio di voto a doppia maggioranza, proposto dalla Convenzione per le future deliberazioni del Consiglio UE. Preannunciando il dibattito sulle questioni istituzionali (Commissione, Parlamento Europeo, Ministro degli Esteri dell'UE) in programma oggi nella giornata conclusiva della riunione napoletana, Frattini, ha comunque, precisato che in quel contesto si discuterà «anche del sistema di votazione». «La Presidenza stimolerà una discussione approfondita - ha precisato a questo riguardo lo stesso Ministro italiano - volta a trovare risposte a molte domande». Prima di discutere a cena la soluzione di compromesso proposta da Roma sulla futura difesaeuropea (non complementare alla Nato), i Ministri degli Esteri dell'UE hanno anche esaminato altri aspetti meno contr

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