
L'ira di Bruxelles e la stroncatura della Bce

Il presidente della Commissione Ue ha difeso la linea di Bruxelles: «La Commissione ha preso la sua decisione conoscendo il suo ruolo, sapendo qual era l'interesse generale dell'Europa e chiaramente manteniamo questa posizione perchè l'euro deve essere custodito da regole precise». Il dissenso non riguarda solo il rispetto della procedura, ma anche il contenuto delle indicazioni date a Francia e Germania. E nel pomeriggio c'è stata una riunione straordinaria della Bce, in teleconferenza, al termine della quale i banchieri centrali hanno sottolineato che la decisione dell'Ecofin «comporta gravi pericoli». La durezza delle reazioni è la prova che si sia al cospetto di un vero scontro istituzionale, del quale non è possibile prevedere gli effetti. A Bruxelles, il primo a criticare la decisione è stato il commissario agli Affari economici e monetari, Pedro Solbes: «La Commissione esprime profondo disappunto sul fatto che l'Eurogruppo non abbia seguito le regole e lo spirito del Trattato e del Patto di Crescita e di Stabilità. La Commissione considera le raccomandazioni del Consiglio fondate sull'articolo 147 ancora valide. La Commissione continuerà ad applicare il Trattato e si riserva il diritto di esaminare le implicazioni di queste conclusioni di Consiglio e di decidere possibili azioni al riguardo». Si tratterebbe di azioni di tipo giuridico, mentre lo stesso Ecofin ha dichiarato che la decisione presa è di tipo politico. Oltre alle parole di Solbes, si segnala anche la presa di posizione ufficiale di Bruxelles, espressa in una secca nota: «La Commissione prende nota del rigetto da parte del Consiglio Ue delle raccomandazioni per Francia e Germania senza dare spiegazioni adeguate come previsto nella risoluzione del Consiglio europeo sul patto di stabilità». Linea dura anche dalla Bce che «sollecita con decisione» Francia e Germania a far fronte alle loro responsabilità giudicando «imperativo che vengano prese azioni concrete per limitare gli effetti negativi sulla fiducia».
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