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FINI, BACCINI E TETTAMANZI

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«Chiederemo inserimento radici cristiane»

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E' quanto emerso ieri pomeriggio durante il convegno «Giovanni Paolo II, padre dell'Europa», organizzato dal sottosegretario Mario Baccini in occasione delle manifestazioni per il 25simo anniversario di Pontificato di Karol Wojtyla. Nel giorno in cui l'Italia inizia il suo semestre alla guida della Ue, il vice-premier Gianfranco Fini, l'arcivescovo di Milano Dionigi Tettamanzi, Marco Follini e Lamberto Dini, si sono confrontati per parlare della nuova Europa che, come ha sottolineato Baccini, «non puó che fondarsi su valori condivisi che rimangono valori cristiani». La decisione di scegliere Strasburgo, come sede per questo convegno, ha precisato Baccini, non é un caso in quanto l'11 ottobre del 1988 il Papa qui effettuó la storica visita al Parlamento Europeo. «E' evidente - ha spiegato Fini - che il cristianesimo é una religione universale e non puó essere ridotto ad una dimensione storico-geografica europea». «L'Europa - ha aggiunto il vicepremier - non puó non dirsi cristiana perché la coincidenza tra cristianesimo ed Europa é suggellata dalla storia. Il cristianesimo é stato il coefficiente decisivo della struttura definitiva dell'Europa». Per Marco Follini invece quello che si chiede alla nuova Europa «non é tanto di riconoscere il rapporto tra la religione e le istituzioni, quanto di riconscere il rapporto tra la libertà religiosa e tutte le libertà dell'uomo». «Dobbiamo collocarci - ha aggiunto Follini - sul versante delle persone, prima che sul versante degli stati o dell'unione». Nel suo intervento, il cardinale Tettamanzi ha invece definito Papa Wojtyla «padre dell'Europa» e uno dei maggiori «fondatori» della nuova Europa dell'oggi e del domani. «Giovanni Paolo II - ha concluso Tettamanzi - ha dato e continua a ridare speranza al nostro Continente che sembra tentato di smarrire la sua essenziale dimensione».

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