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LE RICHIESTE

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Sono queste alcune delle proposte del documento per la verifica predisposto da An. «La fase due dell'azione di governo» è il titolo del testo in cui si evidenzia la necessità di «adeguare le nostre istituzioni a governare il cambiamento, mettere le nostre imprese nelle condizioni di vincere la sfida della nuova globalizzazione a dimensione continetale, dotare le nostre famiglie e i nostri figli degli strumenti e tecnologici, rafforzare la fiducia nei confronti dello Stato». In sistensi si chiede di siglare «un vero e proprio patto per lo sviluppo». Patto, che si muoverà su tre linee. Riformare lo Stato. An vuole rilanciare le riforme istituzionali. Ma è necessario che Palazzo Chigi funzioni «come una cabina di regìa permanente che ruoti attorno al Consiglio di gabinetto costituito dai leader della coalizione». Di qui si chiede di rilanciare il presidenzialismo. Sicurezza. Per An «occorre intervenire ulteriorimente con riforme strutturali, con le nuove figure della Polizia locale e della Sicurezza privata». Bisogna però completare e monitorare il nuovo inquadramento e «attuare il riallinamento dei sottufficiali, mantenendo un continuo confronto con i Cocer». Promuovere lo sviluppo. Il nuovo patto «può contenere un accordo tra le genereazioni che affronti il problema dell'accelerazione dei tempi di entrata a regime dlela riforma pensionistica varata dal governo Dini». Ma c'è una novità, perché la destra vuole rilanciare una delle bandiere della sinistra: la concertazione. «Decisiva - si legge nel testo - è la creazione di nuove relazioni industriali di carattere inclusivo ne partecipativo; l'aggiornamento del modello contrattuale del 23 luglio '93 è funzionale con questo patto». Ricerca. Si chiede «una nuova legge Temonti mirata alla defiscalizzazione degli investimenti in Ricerca a Sviluppo». «Per le imprese - è scritto - è necessario provvedere al drastico abbattimento dell'Iva per i beni di consumo più direttamente legati a produzioni nazionali; sarà necessario dare corso al progressisvo abbattimento dell'Irap, a cominciare dalla piena deducibilità dall'imponibile del costo del lavoro» e una maggiore partecipazione dei lavoratori agli utili aziendali. Famiglia. Il governo deve dare luogo a «detrazioni fiscali sulla base di un calcolo del reddito minimo per il matenimento di ciascuno dei componenti del nucleo familiare. È inoltre necessario garantire un'effettiva parità scolastica mediante l'isitutzione del buono scuola, e una politica fiscale per la casa con la piena detraibilità dell'Ici dall'imponibile Irpef. F. D. O.

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