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A Pescara e a Brescia i duelli più duri dei ballottaggi comunali

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A Pescara è il centrodestra a subire l'assalto del centrosinistra. Il candidato della Cdl, Carlo Masci, parte avvantaggiato con il 48,1% del primo turno, ma l'avversario, Luciano D'Alfonso lo tallona con il 47,1%. Masci ha dalla sua la positiva esperienza del governo cittadino tenuto dal centrodestra finora, ma dopo il primo turno, ha perso il sostegno di una componente (che fa capo a Teodoro) e che si è apparentata con il centrosinistra. Potrà essere determinante quindi, tra i fattori in campo, quello dell'efficacia del sostegno all'opposizione della componente «uscita» dalla maggioranza. A Brescia invece la situazione è opposta rispetto a Pescara, con la candidata della Cdl Viviana Beccalossi fortemente staccata da Paolo Corsini portato dal centrosinistra (che ha amministrato finora la città). La Beccalossi però dovrebbe poter contare sui voti del candidato leghista, escluso dal ballottaggio, che, se entrassero in blocco, potrebbero farla vincere. Ieri a Brescia a sostenere la candidata della Cdl è andato Silvio Berlusconi, che fra l'altro ha criticato Corsini per un depliant elettorale del centrosinistra che fa riferimento alla strage di Piazza della Loggia. Nel depliant si dice, tra l'altro, che votare per il centrodestra significherebbe «fare un salto nel buio» e si ricorda appunto che la strage di Piazza della Loggia a 30 anni da quel 28 maggio 1974 continua a essere irrisolta. «Voglio sperare - ha detto Berlusconi - che non sia stato il sindaco a scrivere quella frase. Non si può essere persone intellettualmente oneste se si ricorre a questi argomenti». Viviana Beccalossi ha dal canto suo ricordato di aver presentato denuncia per quel volantino e ha ricordato che 30 anni fa lei aveva 3 anni: «Io voglio far luce - ha affermato - non su quello che è accaduto trent'anni fa, ma su quanto può accadere nei prossimi trent'anni. La Loggia (sede del Municipio a Brescia, ndr) oggi è un bunker del cattocomunismo, Piazza della Loggia una piazza rossa. Io voglio farla tornare una piazza della Libertà». Altro confronto di notevole rilievo è quello per la poltrona di sindaco di Sondrio. Qui dopo il voto del primo turno è in vantaggio il centrodestra con Bianca Bianchini che ha avuto il 48,8%, rispetto al 47,4 di Angelo Schena del centrosinistra (Ulivo più rifondazione comunista). Dato che il voto è disgiunto, al primo turno le liste della Cdl hanno ottenuto più della candidata sindaco, cioè il 50,4. Questo ha già dato al centrodestra comunque oltre la metà dei consiglieri comunali. Per cui, nel caso in cui il candidato sindaco del centrosinistra riuscisse a prevalere, avrebbe in consiglio una maggioranza di opposto schieramento. La Cdl in queste ultime ore sta giocando anche su questo fattore per confermare la prevalenza ottenuta al primo turno: se questo non accadesse, il Comune potrebbe finire per non essere governabile con un primo cittadino ulivista e sostenuto dal Prc, ma una maggioranza di centrodestra. Il ballottaggio domenica e lunedì consentirà di stabilire chi guiderà 6 dei 9 comuni capoluogo e 3 delle 12 province in cui si è votato il 25 maggio. Prima del voto, 4 comuni erano guidati dal centrosinistra, 4 dal centrodestra e 1 (Treviso) dalla Lega Nord. Il centrosinistra ha vinto al primo turno in 2 comuni (Massa e Pisa), il centrodestra in uno (Messina). D. T.

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