Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

La bandiera mette tutti d'accordo «Ridateci il caro vecchio Tricolore»

default_image

  • a
  • a
  • a

Così, siccome io sono convinto che gallina vecchia faccia buon brodo voto per i colori di sempre e non quelli nuovi». E aggiunge: «Per la verità non ho capito bene cosa sia successo e come si è arrivati ad ipotizzare un cambiamento. Fatto sta che a me piace la bandiera di sempre, quella che porto nel cuore», conclude indicandosi lo scudetto tricolore sulla divisa della nazionale. Potrebbe essere una mozione parlamentare a porre fine alla querelle sui colori della bandiera italiana. E' questa infatti l'intenzione di un gruppo di parlamentari di Cdl e Ulivo che chiedono al governo di riesaminare urgentemente i codici cromatici stabiliti nella circolare che ha cambiato il vessillo nazionale. Ieri mattina a Montecitorio esponenti di maggioranza e opposizione hanno accolto i giornalisti nella sala stampa mostrando le due differenti versioni del tricolore, quella stabilita dalla Costituzione, specificano i sottoscrittori della mozione per il ritorno del tricolore, tra i quali figurano i quattro vicepresidenti della Camera Mussi, Biondi, Fiori e Mastella, e quella introdotta con una circolare del governo di recente. La differenza salta all'occhio - dicono i promotori del documento - il bianco diventa avorio, il rosso amaranto e il verde verdone. Ma i parlamentari che hanno sottoscritto la mozione non intendono farne un caso di polemica con il governo, e lo testimonia la presenza del deputato di Forza Italia Egidio Sterpa. «Non c'è da parte di nessuno - dice - alcuna intenzione polemica o strumentale nei confronti del governo che non credo sia responsabile di questo cambiamento. Probabilmente lo è qualche funzionario, non so quale sia l'origine di questo cambiamento. È un piccolo giallo della politica italiana, anzi della burocrazia italiana. Ma la bandiera è bianco, rosso e verde». Un motivo in più per chiedere il ripristino della bandiera per il capogruppo della Margherita Pierluigi Castagnetti, di Reggio Emilia, città del primo tricolore. «Venerdì scorso - ha detto Castagnetti - essendo venuto a Reggio Emilia a commemorare la resistenza il presidente Casini, il Comitato Primo Tricolore ha rappresentato al presidente della Camera le stesse esigenze che abbiamo prospettato questa mattina. Siccome non c'è nessuno che difende quella soluzione o che ne assuma la paternità, bisogna che qualcuno prenda una iniziativa perché si blocchi questa scelta. In serata il ministro Giovanardi ha fatto sapere con una nota che quello di Montecitorio è sbagliato.

Dai blog