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IL CASO FRIULI-VENEZIA GIULIA

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Antonione si dimette dopo lo scontro con Scajola

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Questa la strada scelta dal senatore Roberto Antonione per esprimere amarezza dopo il pasticciaccio del Frilu-Venezia Giulia. Ma, prima di gettare la spugna, lancia un'accusa conttro Claudio Scajola, che a suo avviso ha tenuto «un comportamento discutibile e non ortodosso». «Avrei preferito non far alcun commento pubblico - ha detto Antonione - su una situazione francamente poco edificante, ma viste le dichiarazioni dell'onorevole Scajola sono costretto a fare alcune precisazioni». «È falso - afferma Antonione - che ci sia un mio risentimento per la mancata candidatura di Renzo Tondo. Capisco che con questa motivazione facilmente vendibile l'onorevole Scajola cerchi di nascondere la realtà dei fatti, e cioè un suo comportamento discutibile e certamente non ortodosso». In serata è giunta la risposta di Berlusconi. «Il presidente di Forza Italia, onorevole Silvio Berlusconi, prendendo atto delle dimissioni del senatore Roberto Antonione da coordinatore organizzativo nazionale di Forza Italia, lo ringrazia calorosamente per l'impegno e la dedizione che hanno caratterizzato il suo lavoro» si legge nel comunicato di Forza Italia. Intanto, è stato definito positivo, ma interlocutorio, dal commissario regionale di Forza Italia, Roberto Rosso, l'incontro con la Lega Nord del Friuli-Venezia Giulia, svoltosi ieri a Udine. «Ho trovato disponibilità - ha spiegato - ma non abbiamo discusso il cosiddetto "caso Udine", dove il sindaco uscente vuole ripresentarsi con una sua lista autonomista». Al centro dei colloqui con la Lega Nord - presenti, fra gli altri, il segretario regionale del partito, Beppino Zoppolato, e il sindaco di Udine, Sergio Cecotti - l'organizzazione della manifestazione di oggi, in castello, nel corso della quale i vertici della Casa della Libertà ufficializzeranno la candidatura a governatore per il Friuli-Venezia Giulia della leghista, Alessandra Guerra, e il quadro politico regionale. «Non vogliamo mettere camicie di forza a nessuno - ha spiegato Rosso - nel senso che siamo disponibili a discutere di tutte le situazioni».

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