Dimartedì, Santoro: "Ti ricordi cosa dicevi del Donbass?", scintille con Floris
Tensione a DiMartedì: botta e risposta tra Michele Santoro e Giovanni Floris sulla guerra in Ucraina. Un confronto acceso, dai toni appassionati, quello andato in onda martedì 9 dicembre su La7. Il dialogo si è rapidamente trasformato in un confronto serrato, rivelando due approcci profondamente diversi al tema della guerra e al ruolo dell’Europa. Mentre i negoziati di pace con Putin da una parte e Donald Trump dall'altra, con l'Europa che prova a inserirsi a fianco di Volodymyr Zelensky, sembrano fermi al palo, Michele Santoro ricorda di aver sempre auspicato un accordo con la Russia ritenendo impossibile che Kiev potesse vincere la guerra. “I russi, invece di arrivare dove sono arrivati, arriveranno ancora più avanti”, afferma l'ex volto Rai. Il conduttore della trasmissione incalza: "Ma noi che facciamo?="
Da questa premessa, Santoro ha chiesto provocatoriamente cosa bisognerebbe fare di fronte a uno scenario che percepisce già compromesso: “Quindi dobbiamo sparare i missili? Tu me lo devi dire. Vuoi che si sparino i missili?”. Insomma, cosa pensa oggi chi promuoveva il sostegno di Kiev fino alla vittoria sul campo? “Noi dobbiamo fare l’accordo, dobbiamo fare la pace. Non abbiamo un’altra strada… Perché l’abbiamo persa la guerra, l’abbiamo persa", argomenta con forza Santoro.
Un passaggio, questo, che ha chiaramente acceso il dibattito in studio. Floris ha ribattuto: "Non mi pare che vogliano fare l'accordo". A quel punto l'altro ha risposto con fermezza, ricordando al collega le posizioni espresse in passato durante altre puntate: “Ma ti ricordi quando io venivo qua e tu mi dicevi: bisogna riconquistare la Crimea, bisogna riconquistare il Donbass?”. Per Santoro Floris avrebbe sostenuto posizioni precise in passato, che oggi sembra dimenticare. Tesi che il conduttore ha respinto senza esitazioni: “Non mi è mai venuto in mente”.
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