Bova, Ceretti e Corona? Porro a gamba tesa: "Quello che nessuno dice"
Un personaggio famoso e una che vorrebbe diventarlo, i messaggi privati che diventano pubblici, un'inchiesta per tentata estorsione. La vicenda di Raoul Bova e di Martina Ceretti è sulla bocca di tutti, complice Fabrizio Corona che ha pubblicato i famosi audio e le chat tra i due. Non è solo una questione di gossip, spiega Nicola Porro nella sua consueta rassegna stampa per web e social, la Zuppa di Porro. Ebbene "siamo di fronte a qualcosa di molto semplice: abbiamo scoperto che esiste un attore maschio, bello, cinquantenne, etero a cui piacciono le donne. Questo qui avrebbe corteggiato una modella e l’avrebbe fatto come si fa di questi tempi", ossia con messaggi sui social.
Però c'è stato "un piccolo problema: la ragazza, che è più giovane di lui, che si sarebbe rivolta a un PR, gli avrebbe fatto vedere i messaggi di Bova (ben conservati nel cassetto virtuale) e questo signore li avrebbe dati a Corona, che si occupa di gossip".
Gli audio “rubati” a Raoul Bova e la nostra fobia del pettegolezzo
In questo scenario, "pare che qualcuno abbia mandato un messaggio a Bova, il quale giustamente si è rivolto alla Polizia Postale, scrivendogli in sintesi: se tu mi dai dei soldi e mi fai un regalino, io non faccio pubblicare a Corona queste cose". Porro è sicuro che Corona in ogni caso "non si sarebbe fermato", ma il punto non è questo.
"Il punto è, ragazzi, ma di che stiamo parlando? - osserva il giornalista e conduttore di Quarta Repubblica, su Rete 4 - Milioni di persone oggi leggono questo gossip e guardano il dito ma non la luna. E la luna è: ma quanto è stata cattiva questa? Ma scusatemi, ma quanto lo deve essere una che utilizza quei messaggi per farne una grande storia?". Insomma, è una storia "vecchia come il mondo" e Bova "ne esce come un signore".
Dai blog
Generazione AI: tra i giovani italiani ChatGPT sorpassa TikTok e Instagram
A Sanremo Conti scommette sui giovani: chi c'è nel cast
Lazio, due squilli nel deserto