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Che tempo che fa, sermone di Saviano da Fazio: "Scurati? L'obiettivo di Meloni..."

Luca De Lellis
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Il polverone sollevato dal caso della cancellazione del monologo sull’antifascismo di Antonio Scurati – che sarebbe dovuto apparire il 25 aprile su Rai 3 - ha assunto dimensioni esorbitanti. La sinistra grida alla censura, la Rai nega il bavaglio mentre lo scontro si infiamma sul compenso che lo scrittore avrebbe chiesto e che avrebbe fatto saltare l'intervento a Chesarà. Uno dei volti del servizio pubblico più riconoscibili degli ultimi decenni è stato il conduttore di Che Tempo Che Fa, Fabio Fazio, che a suo dire si è visto costretto a traslocare sul canale Nove di Discovery+ in quanto, come anche ribadito nel corso della trasmissione di domenica 21 aprile, ritenuto “incompatibile” con il nuovo corso Rai, da parte degli intellettuali e dei giornali etichettato con l’appellativo “TeleMeloni”. Ospiti della puntata, tra gli altri, anche Roberto Saviano, che dati i trascorsi poco felici (con tanto di querela) con il Premier Giorgia Meloni ha potuto infierire sulla condotta della Rai e dell’attuale governo. «Meloni ha chiuso la kermesse di Atreju dicendo che io guadagnavo parlavo di Camorra dopo 18 anni di scorta fatta dallo Stato che lei rappresenta». 

 

Saviano rigurgita tutta la sua rabbia per quanto accaduto anche con il caso della sua trasmissione Insider, presentata al palinsesto Rai, ma mai andata in onda: «Il loro obiettivo è impedirti che il tuo lavoro possa continuare la ricerca, di difenderti nei tribunali in cui ti mandano, e cercare di toglierti spazio. Ci sono riusciti». Lo scrittore famoso per la lotta alla mafia campana non ha nemmeno apprezzato particolarmente la disparità di trattamento popolare e reazionario tra la cancellazione di Insider e quella del monologo di Scurati, e ne individua la ragione: «L’antifascismo è più condiviso e meno scivoloso come terreno rispetto all’antimafia, anche dalla parte democratica del paese». Saviano, gonfio di veleno come lui stesso ha ammesso, non si tiene: «Insider è stato eliminato per vendetta, il governo mi vuole annientare per ciò che rappresento, mi hanno bloccato anche le ospitate televisive. Il messaggio è: “se vi comportate come lui, quella è la fine”». Fazio allora gli offre un ruolo nella sua realtà: «Puoi sempre venire qui».

 

In studio c’è anche la giornalista de La Stampa Annalisa Cuzzocrea, anche lei aspra in merito alle mosse dell’accoppiata Rai-Governo: «Ci sono due aspetti molto gravi della vicenda: uno è la censura. L’altro, che a me fa più paura, è il tentativo di screditare Scurati attraverso la questione economica». Fazio coglie la palla al balzo per lanciare una stilettata ai nuovi vertici, ammiccando alla questione personale del suo addio alla Rai, che l’azienda aveva ridotto a una materiale faccenda di soldi: «Quello è un classico, siamo campioni del mondo da anni in questo senso». Il riferimento chiaro è al commento di Meloni sul fatto che Scurati avrebbe preso un contratto da 1800 euro per un intervento di pochi minuti, lo stesso ammontare di uno stipendio di molti dipendenti dell’azienda, e che anche i vertici Rai hanno fatto capire come si trattasse di un disguido di natura economica. La bufera è in corso, e anche i vecchi amici di famiglia ora inveiscono contro la loro ex seconda casa.

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