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Pioltello, "schiaffo alle tradizioni": Ramadan e scuola chiusa, Senaldi a valanga

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Non si placa la polemica sulla scelta del preside della scuola di Pioltello che, in occasione della festa di fine Ramadan, ha scelto di fermare le attività e, quindi, di sospendere le lezioni. Alcuni genitori, in segno di protesta, si sono presentati davanti all'istituto. Una decina di mamme e di papà che si sono ritrovati davanti ai cancelli. “Ho scritto un post, nel gruppo cittadino di Pioltello, che poi è stato cancellato, senza insultare nessuno o parlare di politica. Ho spiegato che non trovo giusto far saltare un ponte programmato da inizio anno, quello del primo maggio, per inserire questa giornata in cui noi lavoriamo tutti. Per stare a casa oggi ho dovuto chiedere questa settimana di ferie e rinunciare a quella di fine aprile e inizio maggio, dove la mia famiglia sarà invece a casa", ha dichiarato una di loro. Di questo si è dibattuto a Dritto e rovescio, il programma di politica e di attualità condotto da Paolo Del Debbio. Ospite in studio, Pietro Senaldi ha fatto il punto sul tema caldo dell'integrazione. 

 

 

"Ci sono due piani", ha premesso il condirettore di Libero, per poi passare a illustrarli. "Dal punto di vista della legge, c'è l'autonomia scolastica. Tu hai un pacchetto di giorni e puoi decidere come usarlo. Però, dal punto di vista politico, è stato vissuto come uno schiaffo a quelle che sono le nostre tradizioni", ha detto. "Se sei un Paese che accoglie immigrati, non puoi andare dietro a tutti. Non per una questione di supremazia culturale, ma per una questione di comodità e di integrazione. È chi arriva che dovrebbe conformarsi", ha continuato. "Adesso per mandare a casa i ragazzi del Ramadan è saltato il weekend del primo maggio. Non funziona così la nostra società. Siamo ancora settati sulle nostre ferie. La chiave dell'integrazione non è correre dietro a tutti, ma è che chi arriva cerca di integrarsi", ha aggiunto, ritornando alle proteste di alcuni genitori. 

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