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Harry e Meghan "infastiditi e frustrati": il terremoto in casa Windsor non facilita la pace

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La Corona britannica è stata travolta da una valanga di difficoltà. Prima l'allontanamento di Harry e Meghan e ora i tumori di re Carlo III e della principessa Kate Middleton. Stando a quanto filtra, però, pare che proprio il dolore sia il motore che sta spingendo William e la futura regina a fare il loro meglio per porre fine al dissidio familiare con i duchi di Sussex. Lo ha detto al Mirror l’esperto reale Tom Quinn, secondo cui il principe e la principessa del Galles cercherebbero di risolvere il rapporto teso con il duca e la duchessa, invitandoli a portare i loro figli Archie e Lilibet in visita nel Regno Unito. Tuttavia, Meghan avrebbe puntato i piedi e rifiutato. "William e Kate - ha raccontato Quinn - hanno chiesto a Meghan e Harry di portare i bambini e di fare pace, ma senza esito: non c’è possibilità per ora che Meghan porti i bambini nel Regno Unito". 

 

 

"Mantenere l’ostilità è più facile per Harry e Meghan in molti modi, perché negli States loro possono essere celebrità, ma non sono sotto i riflettori alla stessa maniera di William e Kate", ha aggiunto l'esperto. Ma qual è il motivo per cui i duchi di Sussex non sarebbero pronti a fare pace e a riconciliarsi con il resto della famiglia? Pare che alla base di queste frizioni ci sia il timore di essere dimenticati in un angolo. "Sono già infastiditi e frustrati dal fatto di non avere più la priorità quando si tratta di questo genere di cose e ciò rafforza il loro vittimismo, [la possibilità] di essere sbattuti fuori dalla royal family, invece di andarsene da soli", ha spiegato Quinn. 

 

 

La storica dei reali, Tessa Dunlop, ha avanzato un'ipotesi molto chiara sui sentimenti che il principe Harry proverebbe ora, dopo l'annuncio della malattia di Kate: “Provo compassione per Harry e Meghan. No, non hanno il cancro, e sì, hanno criticato pubblicamente la royal family britannica", ha premesso. Poi ha aggiunto: "Ma nelle nostre famiglie quanti di noi trattengono i sentimenti nella remota possibilità che un fratello o una cognata si ammalino? E non aggiungo altro”.

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