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Tagadà, “danno lezioni di moralità e poi in Puglia…”. Padellaro annienta il Pd

Luca De Lellis
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Sulla testa del Partito Democratico aleggia la famosa legge del contrappasso, l’arte di ‘soffrire il contrario’. In effetti, se, come ammette Antonio Padellaro, «spesso i Dem danno lezioni di moralità pubblica» poi non possono assistere in casa propria a dinamiche come il caos che sta attraversando il Comune di Bari, e che seppur lateralmente ha però colpito anche il sindaco del capoluogo pugliese Antonio Decaro. Il riferimento è chiaramente al terremoto politico-giudiziario che sta coinvolgendo il territorio pugliese, con la procura di Bari che ipotizza un'associazione finalizzata alla corruzione elettorale che avrebbe permesso di comprare voti, al prezzo di 50 euro l'uno, alle elezioni amministrative in due comuni del barese nel 2020 e 2021 (rispettivamente Grumo Appula e Triggiano).

 

 

Nel merito della vicenda, durante la puntata del 4 aprile di Tagada in onda su La7, si è espresso in maniera piuttosto critica l’editorialista de Il Fatto Quotidiano: «Mi sembra che il sindaco Decaro abbia detto una cosa molto grave, cioè che già in passato lui aveva denunciato persone e gruppi che esercitavano il voto di scambio a suo favore». Ne emerge quindi una deduzione amara per il movimento guidato da Elly Schlein, che l’ospite della conduttrice Tiziana Panella non esita a diffondere: «Quindi è una pratica che colpisce il Partito Democratico e che si inserisce in un momento di malessere della classe dirigente del centrosinistra in Puglia, come testimoniano tutte le polemiche che sono seguite alle infiltrazioni nel Consiglio comunale di Bari, alla reazione di Decaro e alle frasi fuori luogo del governatore Michele Emiliano».

 

 

L’ultima novità, infatti, sono le dimissioni presentate stamane dall’assessora ai trasporti della Regione Puglia, Anita Maurodinoia, accettate dal presidente Emiliano perché indagata nell'inchiesta della procura di Bari per corruzione elettorale che ha portato a diverse ulteriori misure cautelari, tra le quali spicca l'arresto del marito Alessandro Cataldo, responsabile del movimento Sud al Centro. Insomma, l’oggetto dell’indagine è un vero e proprio sistema articolato di voto di scambio architettato con il coinvolgimento di organizzazioni mafiose. Perciò, chiosa il suo ragionamento Padellaro, «credo che il Pd farebbe bene a concentrarsi molto su queste pratiche non solo in Puglia, visto che si hanno notizie di stesse dinamiche in altre regioni meridionali». Qual è la morale? Non si può pretendere trasparenza alle altre forze politiche, se poi non si sono prima fatti i conti in casa propria.

 

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