attentato a mosca

Alessandro Orsini, scenario choc: "Putin prepara i russi all'arma nucleare"

Siamo in una fase critica con conseguenze che potrebbero essere nefaste. Alessandro Orsini interviene a È sempre Cartabianca per commentare l'attentato di matrice islamista che ha colpito Mosca e le accuse della Russia all'Occidente e all'Ucraina di aver in qualche modo provocato l'atttacco. "Noi possiamo capire  quello che è successo in Russiasolo che capiamo quanto succede in Italia", afferma il professore di sociologia. A cosa si riferisce? Le accuse a Stati Uniti e Gran Bretagna da parte dei russi "sotto il profilo culturale sono lo stesso fenomeno che si è verificato in Italia quando è morto Navalny e quasi tutti i media, senza sapere nulla di quella morte, hanno detto che la Russia è uno stato mostruoso, i russi sono dei mostri e Putin è un assassino e un criminale senza sapere nulla". Per Orsini opsite martedì 26 marzo di Bianca Berlinguer su Rete 4 "questo tipo di narrazione è funzionale" agli obiettivi, in Russia come in Occidente dove è "stato già deciso per decreto che i russi sono un popolo orrendo e quindi dobbiamo continuare a inviare armi in Ucraina a sconfiggere sul campo la Russia". 

 

Detto questo, Orsini esclude "categoricamente che gli Stati Uniti possano avere avuto il benché minimo ruolo in questo attentato". I russi "accusano gli Stati Uniti e l'Ucraina perché hanno bisogno di creare consensi intorno alla guerra, hanno bisogno di compattare la società russa", spiega l'esperto secondo cui è ora di "cambiare strategia in Occidente e cercare un dialogo con la Russia, perché questa guerra sta facendo male a tutti". 

Cosa succederà adesso? Le previsioni di una società russa che si sarebbe presto spaccata si sono dimostrate sbagliate, ricorda l'esperto. In realtà la società russa "si è compattata a causa della guerra ed è quello che io avevo previsto". Tornando all'attentato alla Crocus City Hall e una possibile escalation in Ucraina, "questa strage dell'Isis avrà conseguenze che possono essere ipertragiche". Le operazioni sul campo  di battaglia non cambieranno, ma a preoccupare è il fatto che il presidente russo Vladimir Putin "sta preparando il popolo russo, lo sta radicalizzando anche utilizzando questa strage dell'Isis, per l'eventuale uso dell'arma nucleare contro l'Ucraina". 

 

Putin potrebbe colpire "l'Ucraina con le armi nucleari se la Nato dovesse fare una mossa falsa o mandare soldati" spiega Orsini, e per farlo "ha bisogno del consenso popolare". E visto che "teme che a un certo punto Macron mandi i soldati in Ucraina e che la Nato possa combattere direttamente contro i russi in Ucraina, ha bisogno di creare le precondizioni". Insomma, comunque la si metta, gli scenari sembrano tutt'altro che rosei.