salute mentale

Fedez racconta il suo dramma: "Sette psicofarmaci al giorno, poi la depressione"

Fedez torna in un evento pubblico dopo l’annunciata crisi con la moglie Chiara Ferragni. Il rapper dribbla all’ingresso e all’uscita i giornalisti, e nel suo colloquio di poco più di mezz’ora con oltre 350 studenti che affollano le tre sale del Circolo dei lettori di Torino non fa alcun riferimento al presente, né qualcuno glielo chiede nella decina di domande che arrivano dal pubblico. Il focus dell'incontro è quello della salute mentale, che "sarà il tema dei prossimi 10 anni. Il problema è che la politica e i media non se ne occupano. Non ne parlano perché non porta voti né soldi", dice Fedez che racconta la sua esperienza durante la malattia. 

 

"La salute mentale e fisica devono andare di pari passo - ha sottolineato il 34enne rapper milanese - ma quella mentale in questo Paese non viene considerata. E questo è un problema". "Ho affrontato un tumore al pancreas molto raro - ha ricordato Fedez - e ho dovuto fare letteralmente i conti con la morte. Nonostante i miei mezzi e nonostante io sia un privilegiato, sono riuscito ad avere in quel periodo l’esperienza peggiore con gli psicofarmaci. Ne prendevo addirittura sette tutti insieme e stavo male. Fino al punto che un antidepressivo mi ha procurato una balbuzie. Dovetti smettere di prendere di botto tutti i farmaci. Avevo crampi alle gambe da non riuscire ad alzarmi dal letto e non distinguevo i sogni dalla realtà. Tutto è sfociato in una depressione". "Il messaggio che voglio dare", ha spiegato Fedez, "è che in questo Paese non si parla di salute mentale e anche chi è privilegiato può incappare in situazioni tremende".

 

Tra gli spunti di riflessioni quello sull'"idea che questa generazione sia servita un po' da cavia rispetto a tanti strumenti, mezzi, piattaforme, media. Gli stessi social network andrebbero studiati così come le ripercussioni psicologiche, psichiatriche, sociali e culturali che stanno avendo in molti Paesi perché siamo un po' cavie di queste cose". Vestito di nero, cappellino, scarpe da ginnastica e una fede all’anulare sinistro, Fedez a una delle prime uscite pubbliche. Sui social, sottolinea Fedez, "si può vivere una vita parallela, virtuale, migliore di quella reale", ma ammonisce: "io ho sempre raccontato la mia vita non so se questo può aver dato fastidio a qualcuno, ho sempre raccontato il bello e il cattivo tempo e non credo che l’esegesi di quello che racconto attraverso i social sia che la fama, il successo e i soldi siano splendidi, anzi credo di essere testimone del fatto che denaro e fama, soprattutto denaro, risolvono un problema ma non tutti. So che sembra retorico ma è così".