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Vannacci? "Tra lui e Soumahoro...", botte da orbi tra Sardone e Di Cesare

Luca De Lellis
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La Lega non ha la minima intenzione di scaricare il generale Roberto Vannacci. Il leader del Carroccio, Matteo Salvini, non ha esitato un secondo nel prenderne le parti nonostante le inchieste giudiziarie che lo coinvolgono, e sembra volerlo addirittura per una candidatura alle Europee. Della stessa linea di pensiero si è mostrata - durante la puntata di Stasera Italia – l’europarlamentare della Lega Silvia Sardone. Tanto da ingaggiare un aspro duello verbale con un’altra ospite dello studio di Rete 4, la filosofa Donatella Di Cesare, radicalmente avversa alle idee professate da Vannacci. Sardone punta subito il dito contro la giustizia a orologeria, così definita dal suo segretario Salvini: “Le indagini su Vannacci stupiscono un po’ nella loro tempistica. Non a caso noi della Lega abbiamo Salvini a processo per sequestro di persona (cosiddetto Open Arms, ndr), è fresca l’indagine anche sul Ponte sullo Stretto ancor prima di iniziare i lavori”. Poi svela il suo parere sulla candidatura del discusso generale: “Non sono questi processi che bloccheranno la Lega nella volontà di candidarlo”, ammesso che lo faccia, “visto che non ha ancora sciolto le riserve”. 

 

Pur non condividendo tutto ciò che ha espresso Vannacci nel suo controverso libro “Il mondo al contrario”, ammette Sardone, “è un uomo che ha espresso il suo pensiero e menomale che in Italia questo è ancora possibile”. Non si parla “di uno che si è svegliato una mattina e ha scritto un libro, ma di un grande professionista che ha fatto tanto per l’Italia, per questo credo che Salvini abbia pensato a lui per una candidatura”. Di tutt’altro avviso, e qui sorge il diverbio, è la docente Di Cesare di filosofia teoretica all’Università La Sapienza di Roma, che ci va giù pesante: “Dispiace che la Lega, nata radicata sul territorio con delle proposte politiche anche concrete, si sia ridotta a puntare su personaggi impresentabili del genere”. E poi altra benzina sul fuoco: “Le indagini si vedranno a che risultato porteranno, ma Vannacci rappresenta tutto il peggio dell’Italia, la faccia reazionaria e retriva di questo Paese. È incredibile che la Lega non abbia altre figure da presentare al Parlamento europeo, dove l’Italia dovrebbe farsi sentire anche in merito alla crisi in Ucraina. Sarei sconcertata se si concretizzasse questa candidatura”. 

 

L’esponente della Lega però non ci sta, e rilancia mettendo in mezzo al discorso il deputato Aboubakar Soumahoro, dapprima eletto con Alleanza Verdi e Sinistra e ora finito nel gruppo misto dopo le vicende giudiziarie che hanno riguardato la sua famiglia. Ecco le repliche di Sardone: “Parlando di candidati inopportuni, tra Soumahoro e Vannacci preferisco il secondo. Le Europee sono a preferenza, oggi Vannacci va in tutta Italia e presenta il suo libro che parla di tanti fattori che caratterizzano il nostro Paese, e molti la vedono come lui”. Per quanto riguarda la sua presunta vicinanza alla Russia di Vladimir Putin: “Lui in realtà ha detto proprio che ha smesso di lavorare lì per le sue posizioni antitetiche a quelle del Cremlino. Mi sembrano delle informazioni buttate lì per screditare una persona”.

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