Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

DiMartedì, Dargen D'Amico svela tutto: cosa avrei voluto dire sui migranti

  • a
  • a
  • a

Dargen D’Amico è stato ospite della puntata del 20 febbraio di DiMartedì, il talk show di La7 condotto da Giovanni Floris. Il cantante è tornato sulle polemiche relative alla trasmissione Domenica In andata in onda al termine del Festival di Sanremo, in cui Mara Venier ha interrotto l’intervento del cantante di "Onda alta" sul tema dei migranti: “Le canzoni parlano di vita, vogliamo cancellare la vita dalle canzoni? In questo Sanremo le canzoni hanno toccato a 360 gradi la vita di questo Paese, dalla depressione, la salute mentale… La mia sensazione era che ci fosse un profondo silenzio a livello nazionale, che non corrisponde al sentimento delle persone. Io questo ho notato e questo va oltre le scelte governative, forse quello che ho capito di questa vicenda è che effettivamente il silenzio sui bambini massacrati non corrisponde alle volontà di questo Paese, questo Paese vorrebbe che se ne parlasse, vorrebbe far sentire il peso diplomatico. Mi sembra un’operazione molto nazionalista, quella di riportare un peso diplomatico al nostro Paese”.

 

 

Interviene Floris: “Tu e Ghali avete dato un flash sulla Striscia di Gaza, creando un terremoto, con Mara Venier che ha dovuto leggere un comunicato sfornato dalla dirigenza”. D’Amico spiega il suo punto di vista: “Quella è la questione un po’ che ci sono sempre dei padroni, tutti abbiamo dei padroni e quindi rendiamo conto anche della linea editoriale a chi sta sopra di noi. Il problema è che il mio padrone è l’umanità, questo silenzio, profondo silenzio, complice, mi ha costretto a parlare”.

 

 

Poi si arriva alla domanda fatidica: “Cosa volevi dire sugli immigrati?”. Il giudice di X Factor svela quello che avrebbe voluto dire in Rai: “Che sono stanco di vedere le nostre sorelle e i nostri fratelli trattati come cittadini di serie b, invece di costruire a livello istituzionale delle soluzioni, che possano servire a questo Paese per i prossimi 10, 20, 50 anni”.

 

Dai blog